Charles Burdett, Loredana Polezzi e Barbara Spadaro (a cura di), Transcultural Italies Mobility, Memory and Translation, Liverpool, Liverpool University Press, 2020, pp. 352, Euro 115.
di Inge Lanslots, KU Leuven

 

Scheda bibliografica Torna all'indice completo del numero Stampa il frame corrente



Di recente è uscito il quarto volume della serie Transnational Italian Cultures, Transcultural Italies Mobility, Memory and Translation. Come suggeriscono i curatori Charles Burdett, Loredana Polezzi e Barbara Spadaro, il volume va letto all'insegna del mobilities paradigm (p. 3) e della svolta in traduttologia. Mentre la svolta in traduttologia riguarda il rinnovato interesse nella trasmissione e nella trasformazione culturale che costringe la disciplina a riconsiderare la propria interdisciplinarità, il paradigma in questione propone non solo di andare oltre i confini tradizionali degli studi di migrazione, ma anche di allargare i fenomeni di migrazione che siano di natura materiale, immaginativa o comunicativa. I curatori sostengono pure che questi nuovi approcci vadano di pari passo con le nuove svolte nei Memory Studies che abbandonano la prospettiva prettamente nazionale per ridefinire la memoria come una travelling memory, concetto suggerito da Astrid Erll.
Tenendo presente questi nuovi quadri teorici, Burdett, Polezzi e Spadaro hanno raccolto tredici contributi realizzati nell'ambito del progetto TML Transnationalizing Modern Languages: Mobility, Identity and Translation in Modern Italian Cultures (2014-2017). Ricercatori di varie discipline analizzano storie, narrazioni e oggetti che propongono un'identità transculturale, cioè un'identità italiana che va ben oltre i confini della penisola. Quello che le varie forme di espressione hanno in comune è il fatto che testimoniano di una nuova soggettività caratterizzata non da un mero stato d'essere ma da una forte operatività.
Nella prima parte, "Traces", si esplorano tracce sia immateriali che materiali della transculturalità italiana. Un approccio etnografico svela tracce di "italianità" in comunità che non praticano più l'italiano: oggetti, rappresentazioni e performance trasmettono il sentimento di appartenenza e di eredità porteña-italiana (Naomi Wells). Le tracce si avvertono pure in comunità diasporiche, tracce che collegano storie sia locali che globali in città o online (Jennifer Burns), ma anche storie conflittuali la cui persistenza solleva domande sull'inclusione sociale di minoranze e identità post-nazionali (Valerie McGuire). Oltre a ciò, la prima parte del volume invita il lettore a riconsiderare il passato coloniale: l'architettura, le testimonianze scritte e le riproduzioni fotografiche non rendono semplicemente la memoria della presenza italiana, a Rodi, in Eritrea o in Etiopia, ma rappresentano realtà complesse che mettono in questione il presente e l'interazione tra individuo e la società contemporanea (McGuire; Charles Burdett).
Il nucleo di Transcultural Italies Mobility, Memory and Translation consiste nell'analisi di progetti-eventi artistici, oggetti e artefatti. La seconda parte comprende l'analisi etnografica di oggetti e della narrativa che essi generano in individui e gruppi di origine italiana. Dall'analisi etnografica risulta che il significato e il potenziale affettivo degli oggetti detti mobili cambia a seconda dello spazio e del tempo (Margaret Hills de Zárate). D'altra parte, le opere d'arte possono visualizzare tragitti immaginari di migrazione o di mobilità tra generazioni, etnie e confini. Artisti di seconda generazione, come Jon Cattapan, tessono un dialogo tra le opere e il contesto cittadino in cui nascono: si crea una narrativa visiva sulla diaspora italiana (Eliana Maestri). La seconda parte, "Art, Objects and Artefacts", apre e chiude poi con l'analisi di una delle sfide del progetto, cioè tradurre i fili conduttori di TML in un contesto scolastico o museale. Ispirandosi alle pratiche artistiche di Edoardo Paolozzi, i giovani delle Drummond and Castlebrae Community High Schools (Edimburgo) produssero opere tra cultura popolare, innovazione e riciclaggio creativo di materiali, commentate dagli stessi giovani e interpretate alla luce della teoria culturale (Derek Duncan). Anche la mostra Beyond Borders: Transnational Italy/Oltre i Confini: Italia Transnazionale elaborò a modo suo i fili conduttori, senza fornire risposte però - la mostra fu concepita in modo tale che l'esperienza fosse interattiva e immersiva (Viviana Gravano e Giulia Grechi).
L'ultima parte, infine, intitolata "Mobilities of Memory", approfondisce il nesso tra la storia di cittadinanza italiana, cioè la mobilità culturale mobilità, memoria collettiva e individuale. Si rintraccia la storia della "piccola Gerusalemme", Pitigliano, e in particolare di quella della famiglia Paggi che si situa tra la Toscana, la Libia (Tripoli) e gli Stati Uniti (Maryland). La memoria della comunità ebraica italiana è un groviglio di legami emotivi e immaginativi (Barbara Spadaro). La lettura di giardini e del giardinaggio può a sua volta portare alla luce la storia di una memoria transculturale e diasporica (Ilaria Vanni), mentre l'analisi della rappresentazione letteraria di expats in Italia e in Cina, e degli scambi tra comunità italiane e cinesi problematizza la nozione di differenza culturale (Chiara Giuliani). La rappresentazione del tessuto multi-etnico in letteratura comporta anche l'interpretazione dell'"intermingling" culturale e linguistico rivelando quanto varie pratiche traduttive determino la negazione di identità socioculturale (Rita Wilson). Nell'ultimo contributo Transcultural Italies Mobility, Memory and Translation sta centrale una nozione di traduzione contraria a modelli binari che invece promuove pratiche dinamiche che trasmettano esperienze transnazionali e storie transculturali nella produzione di arte visiva realizzata da artiste italo-americane o italo-australiane (Loredana Polezzi).
In ogni contributo di Transcultural Italies Mobility, Memory and Translation si esplicita la volontà di rinegoziare e di riconsiderare le nozioni di soggettività e di appartenenza, anche se in alcuni casi l'approfondimento concettuale o teorico si perde nelle parti descrittive della ricerca sul campo. Quanto alla struttura tripartita, essa riflette chiaramente i fili conduttori del progetto TML. D'altra parte, i percorsi di lettura sarebbero vari, quali quello etnografico, linguistico, artistico o urbanistico. A dirigere il lettore sarà senz'altro la curiosità nei confronti dell'"altra" italianità, la cui presenza si visualizza ulteriormente nelle foto o illustrazioni inserite nel volume. Tramite la lettura si moltiplicheranno le sfumature del prefisso 'trans-' che, come sottolineato nell'introduzione, non solo suggerisce la coesistenza e l'intrecciarsi delle dimensioni nazionali e transnazionali, ma evoca pure nozioni di mobilità, di fluidità e di cambiamento (trasformazione). In conclusione, l'identità della penisola italiana continuerà a ridefinirsi in connessione con le little Italy transnazionali, che siano tangibili o meno...

 

Precedente Successivo Scheda bibliografica Torna all'inizio della recensione Torna all'indice completo del numero


Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 2022

<http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2022-i/Lanslots1.html>

gennaio-maggio 2022, n. 1-2


 

Valid HTML 4.01! Valid CSS!