Stiliana Milkova (ed.), Reading Natalia Ginzburg, in «Reading in translation» 22 February 2021, online
di Maria Grazia Scrimieri

 

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Reading Natalia Ginzburg, special issue a cura di Stiliana Milkova ospitato sulla rivista online «Reading in Translation», si presenta come un'interessante raccolta di saggi che indagano la produzione dell'autrice italiana dalla prospettiva di studiosi e specialisti della traduzione.
Il volume si inserisce in un contesto di rinnovato interesse verso la produzione di Ginzburg, certamente spinto dalla nuova traduzione (Family Lexicon di Jenny McPhee) della sua opera più conosciuta Lessico Famigliare del 1963 (il libro fu inizialmente tradotto nel 1967 con il titolo Family Saying e poi nel 1997 con The Things We Used to Say) e dal richiamo verso la letteratura italiana dovuto al successo globale e transmediale di Elena Ferrante. Tuttavia, Reading Natalia Ginzburg offre una rilettura della scrittrice torinese sotto una nuova e originale chiave.
La raccolta è composta da 15 articoli e si struttura in tre parti: la prima "The Examined Life: Natalia Ginzburg's Life and Works", dedicata alla biografia e alla produzione letteraria, la seconda, "A Poetics of the Real: Natalia Ginzburg's Voices, Bodies, and Spaces", consacrata alla voce di Ginzburg e al suo stile, e la terza e più coinvolgente "The Words Become New: Translators on Ginzburg / Ginzburg on Translation", indirizzata a Ginzburg traduttrice e autrice tradotta.
Il primo pregio di Reading Natalia Ginzburg è l'ampiezza del pubblico a cui si rivolge: i contributi originali di scrittori e traduttori consentono una lettura stratificata adatta a un pubblico trasversale composto non solo da specialisti ma da anche da lettori appassionati. Tra tutti, l'analisi di Jeanne Bonner su Family e Borghesia permette al lettore di riscoprire una parte della produzione di Ginzburg che la critica ha poco approfondito rispetto ad altri testi; il focus di Enrica Maria Ferrara getta una nuova luce sul romanzo Valentino - un romanzo che si rivela ancora molto attuale - in cui Ginzburg ritrae una società che attraversa un profondo processo di cambiamento per quanto riguarda le norme di genere; infine il testo di Serena Todesco che sottolinea l'importanza degli elementi extra-testuali e come questi possono essere riconsiderati per integrare un'analisi critica del corpus di opere dell'autrice torinese.
Accanto a questi contributi originali, il volume propone diversi testi per la prima volta accessibili a un pubblico non italofono: ci riferiamo in particolare alle traduzioni in inglese del saggio di Calvino Natalia Ginzburg e le possibilità del romanzo, fondamentale per chi vuole approcciarsi a una lettura più critica di Ginzburg, e dell'articolo dello scrittore torinese Roberto Carretta che accosta la riflessione sui paesaggi urbani della vita e della letteratura dell'autrice italiana all'arte contemporanea. Inoltre, i contributi di alcuni specialisti portano avanti una stimolante riflessione sul ruolo di Ginzburg come traduttrice e sul loro ruolo di traduttori che vivono una situazione paradossale: al contrario di ciò che si possa pensare, infatti, lo stile e la prosa dell'autrice del Lessico sono molto complesse da tradurre e per diversi anni alcuni traduttori sembravano più interessati alla biografia di Ginzburg che alla sostanza delle sue opere.
Di grande interesse e valore infine è la presenza di Sandra Petrignani, scrittrice e biografa di Ginzburg, autrice de La corsara, di cui ci viene proposto un estratto della traduzione in inglese a firma di Minna Zallman Proctor, di prossima pubblicazione. La conversazione-intervista, pur essendo purtroppo breve, è preparatoria alla lettura de La corsara e sottolinea come sia necessario un cambiamento di approccio allo studio di Ginzburg, autrice non legata soltanto ai temi familiari, ma che ha approfondito anche i temi sociali, il ruolo delle donne nel pubblico e nel privato e la funzione dei critici e degli intellettuali.
Al volume avrebbero forse giovato altri contributi più propriamente originali (accanto alle ripubblicazioni e alle traduzioni di saggi già citati) e meno riferimenti alle vite personali degli autori e del loro legame con Ginzburg, ma Reading Natalia Ginzburg ha senz'altro il merito di aver dato il giusto riconoscimento al ruolo svolto dalla traduzione, parte integrante tanto della storia della letteratura quanto della critica.

 

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gennaio-maggio 2020, n. 1-2


 

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