Marinella Mascia Galateria, Racconti allo specchio. Studi bontempelliani, Roma, Bulzoni, 2005, p. 221, € 16,00

di Fulvia Airoldi Namer

 

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L'autrice raccoglie in questo volume molti dei saggi che nella sua infaticabile opera di ricerca, di analisi e di sintesi ella ha consacrato a Bontempelli - prefazioni alle nuove edizioni dei romanzi, comunicazioni a convegni, introduzioni ad opere collettive, articoli scritti in varie occasioni. L'insieme è un'approfondita presentazione dell'opera dello scrittore comasco, posta sotto il segno del viaggio e dello specchio: in particolare dello "specchio di Adria", che è non solo titolo del quinto capitolo del libro, ma anche e soprattutto un oggetto «magicamente realista» proprio come voleva esserlo il secondo romanzo scritto da Bontempelli per realizzare il progetto novecentista: Vita e morte di Adria e dei suoi figli. Marinella Mascia Galateria racconta infatti come ella abbia avuto il privilegio di contemplare lo specchio d'argento, trasfigurato poi dallo scrittore in un oggetto mitico: «L'ho rivisto pochi giorni fa nella casa romana di viale Liegi» ella scrive «grazie alla squisita disponibilità di Alvise Memmo». E' questo un episodio gentile, che simboleggia tramite un oggetto trasfigurato dalla scrittura l'intimità della studiosa con la vita e l'opera di Bontempelli a cui dedica uno dei saggi più esaurienti e approfonditi di questi ultimi anni.
Il volume è corredato da una accurata biografia, e da una bibliografia che si arricchisce di anno in anno, nonostante la ben nota diffidenza dei lettori italiani verso l'opera di uno dei più geniali scrittori del Novecento. La Mascia Galateria esprime comunque un certo ottimismo quando, alla fine della sua nota introduttiva, cita le più recenti opere critiche su Bontempelli: il dossier Bontempelli nel numero 19-20 del «Caffè illustrato» del 2004, il triplice volume della rivista «L'Illuminista» consacrato allo scrittore comasco nel 2005 (cui poi ha fatto seguito un ulteriore numero l'anno seguente). Inoltre, allude a traduzioni in inglese, parla del desiderio della figlia di Italo Calvino (uno degli "eredi spirituali" del realismo magico) di veder rappresentata a New York Nostra Dea. Per quanto riguarda la Francia, l'autrice cita «un film d'autore» tratto da Il figlio di due madri, ovvero La Comédie de l'innocence di Raoul Ruiz (2000).

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Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 2010

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Giugno-dicembre 2010, n. 1-2