L'ipertesto d'autore. «La famiglia dell'antiquario» di Carlo Goldoni in edizione elettronica su CD-ROM a cura di Luca Toschi, Venezia, Marsilio, 1996
di Franco Tomasi

 

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La pubblicazione dell'ipertesto goldoniano non può che essere salutata con la dovuta attenzione non solo per il progetto che propone, ma anche per l'atteggiamento rivolto alla sperimentazione che anima i curatori; come giustamente sottolinea Luca Toschi, alla grande produzione di scritti teorici circa le implicazioni che la struttura ipertestuale potrà provocare sui nostri approcci al testo non è corrisposta - fino a oggi e in particolare in ambito italiano - una altrettanto ricca produzione di sperimentazioni in grado di valutare sul campo i problemi e le soluzioni più efficaci. Interessante è inoltre la collocazione di questo progetto a margine e a completamento dell'edizione nazionale delle opere di Carlo Goldoni in corso di stampa presso l'editore Marsilio, come proposta integrativa - e non alternativa - alla tradizionale editoria. L'ipertesto curato da Luca Toschi cerca di proporre una soluzione ai complessi problemi di filologia variantistica che presenta il testo, conseguenza dell'intricato e articolato rapporto tra Goldoni e i suoi editori. La commedia presa in esame è La bottega dell'antiquario che ha conosciuto tre edizioni curate dall'autore stesso (Venezia, Bettinelli, 1752; Firenze, Paperini, 1753; Venezia, Pasquali, 1764) nelle quali si riscontra un iter variantistico di notevole interesse; in particolare tra le prime due edizioni e la terza avviene una profonda risistemazione del testo con significative varianti narrative (come ha sottolineato Francesca Gramigni nell'intervento contenuto nel volumetto introduttivo al cd-rom). L'ipertesto si propone proprio di evidenziare la stratigrafia variantistica rendendola anzi chiave d'accesso al testo stesso (e, quindi, implicando anche una nuova idea di testualità rispetto alla tradizionale edizione critica); il ventaglio dei possibili percorsi dell'ipertesto permette di accedere al testo scegliendo una delle tre edizioni e, per rendere immediatamente riconoscibile la singola edizione, viene assegnata a ciascuna un diverso colore. Alla comparsa del testo di una edizione troviamo evidenziate le parti nelle quali sono presenti delle varianti, caratterizzate con il colore dell'edizione cui si riferiscono e alle quali corrispondono dei links che permettono l'accesso diretto allo stesso testo; in questo modo si rende possibile un raffronto del medesimo momento testuale. Questa modalità di fruizione, pur estremamente efficace, risulta forse meno duttile del necessario perché giustapponendo una edizione all'altra nella visualizzazione delle varianti rischia di disorientare il fruitore che smarrisce nella navigazione il punto iniziale d'accesso al testo. Se infatti la logica progettuale dell'ipertesto è correttamente orientata ad offrire gli strumenti per «un approccio critico policentrico ed una lettura personalizzata» questa modalità di «navigazione» può indurre a una dispersione dei punti focali di accesso al testo. Una soluzione alternativa poteva forse prevedere il mantenimento sullo sfondo dell'edizione scelta e la collocazione in «finestre» di dimensioni minori e sovrapponibili delle varianti delle altre edizioni.
Per ogni porzione di testo è poi prevista la possibilità di osservare la riproduzione dell'edizione originale e di accedere a una sezione bibliografica che presenta una selezione degli interventi critici di maggiore rilevanza rispetto alla commedia (sezione che, forse, essendo l'opera rivolta a un pubblico specialistico, poteva essere più articolata). A integrare questa funzione di accesso al testo l'ipertesto propone una tavola sinottica delle varianti (secondo la tradizionale impostazione «tipografica») dalla quale si può comunque accedere direttamente al testo.
Per evidenziare la stratificazione delle varianti vi è poi una possibilità di visualizzare la commedia all'interno di una sorta di pellicola a scorrimento orizzontale dove sono presenti solo i colori che contraddistinguono le diverse edizioni; si vorrebbe così rendere visivamente evidente la presenza e i luoghi più ricchi sotto il profilo variantistico. Da questa pellicola a tre colori è possibile accedere direttamente al testo semplicemente selezionando la porzione di commedia che interessa. Si tratta della modalità di navigazione più sperimentale e coraggiosa ma, occorre dirlo, forse non pienamente persuasiva perché non sufficientemente chiara e immediata.
Assai felice appare invece la possibilità di ottenere una sorta di mappa delle connessioni possibili da ogni punto dell'ipertesto nel quale ci si dovesse trovare (che permette di ovviare all'effetto di disorientamento spesso provocato dalla navigazione ipertestuale).
Si tratta quindi di un esperimento assai interessante oltre che per i meriti ricordati in apertura anche per il suo valore esemplare come soluzione di problemi filologici analoghi, assai numerosi nella nostra tradizione letteraria (si pensi, ad esempio, al caso dell'Ariosto) anche se, talvolta, proprio in questa direzione sembra avere sottoutilizzato le potenzialità dell'architettura ipertestuale.

 

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Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 1997-1999

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Giugno-Dicembre 1997, n. 2