Roberta Bergamaschi
«La donna senz'ombra»: strutture narrative nel racconto e nel dramma in musica

 

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Quando nel 1919 fu pubblicata la versione in prosa de La donna senz'ombra, Hugo von Hofmannsthal aveva già completato la stesura del libretto per l'omonima opera di Richard Strauss: il racconto, nel quale la tradizione della narrazione fantastica in lingua tedesca si impreziosisce del fascino de Le mille e una notte, presenta, nei numerosi dialoghi e nel carattere scenico delle descrizioni, visibili tracce della forma drammatica. L'intreccio, estremamente complesso e raffinato, si snoda intorno alla figura della bellissima fata-imperatrice, che per salvare il proprio amore si appresta a compiere il passaggio da uno stato di semi-umanità a un'umanità compiuta, ma anche, per usare una definizione cara allo scrittore austriaco, da una condizione pre-esistenziale alla piena esistenza.

La rielaborazione narrativa della Märchenoper avrebbe permesso, secondo l'intento dell'autore, alcune importanti riflessioni circa il rapporto fra il soggetto e la sua rappresentazione, rapporto che questo lavoro si propone di approfondire: assumendo la presenza di una base narrativa comune ai due generi in questione, sarà possibile dimostrare come anche l'opera straussiana si snodi lungo i percorsi di una fiaba, che il musicista stesso e il poeta raccontano in sincronia.
Per meglio delineare tanto la doppia competenza compositiva quanto la diversa qualità del messaggio inviato al pubblico nella versione drammatica rispetto alla forma narrativa, ho considerato il testo alla stregua di una macrostruttura linguistica, nella quale individuare, sulla scia degli studi compiuti da Karl Bühler e ripresi in seguito da Peter Newmark nel suo trattato sulla traduzione, tre funzioni fondamentali:
- una funzione espressiva relativa alla fiaba come momento creativo dell'autore, all'analisi del linguaggio utilizzato nella comunicazione e ai modelli letterari o musicali che confluiscono nella realizzazione del soggetto;
- una funzione rappresentativa, con caratteristiche oggettive e referenziali, attinente allo studio dell'informazione contenuta nel testo: tanto la versione in prosa quanto il tessuto leitmotivico nell'opera in musica possono essere scomposti e analizzati secondo il metodo esposto da Propp nella sua Morfologia della fiaba;
- una funzione vocativa, che determina il comportamento ricettivo del destinatario e acquista rilievo dal punto di vista narratologico: la presenza del compositore accanto allo scrittore reintroduce nell'opera in musica quegli elementi diegetici propri del racconto. In sostanza la musica stessa apre all'autore un canale di trasmissione diretto con il pubblico, attraverso il quale ritorna quella figura di narratore solitamente assente in ambito drammatico.

 

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Giugno-Dicembre 1997, n. 2