Marco Ceravolo e Anna Finozzi (a cura di), Italian Studies Across Disciplines. Interdisciplinarity, New Approches, and Future Directions, Roma, Aracne, 2022, 324 pp., 20 €
di Enrica Aurora Cominetti, University of Guelph

 

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Il volume Italian Studies Across Disciplines. Interdisciplinarity, New Approches, and Future Directions, a cura di Marco Ceravolo e Anna Finozzi, si propone di mettere in dialogo tra loro metodologie, discipline e studiosi appartenenti a differenti contesti accademici e culturali al fine di tratteggiare le possibili direzioni in cui l'Italianistica potrebbe svilupparsi in futuro. A partire dalle recenti svolte in senso interdisciplinare, postmoderno, transmediale e transnazionale che hanno visto come protagoniste le pratiche culturali italiane, il libro, nel raccogliere all'interno di nove capitoli le voci di esperti di studi postumani e non-umani, New Materialism, studi sui media, studi femministi, Trauma Studies, Children's Studies, e nell'incoraggiarli alla collaborazione, si presenta al tempo stesso come testimone e agente galvanizzante di tali processi trasformativi.
Il primo capitolo, Intermedialità e Transmedialità nell'Italianistica (letteraria). Alcune questioni aperte, ad opera di Paolo Giovannetti, analizza il ruolo della letteratura in chiave intermediale e transmediale, in particolare nel presentare esempi di narrazioni, poesie, film, libretti d'opera e testi musicali in cui è stata rilevata la presenza di altri media.
Nel capitolo successivo, Scritture installative in Italia fra oggettualità e New Materialism, Marilina Ciaco fa uso di un approccio metodologico desunto dalle pratiche del New Materialism per analizzare scritti contemporanei in cui si assiste alla trasmigrazione da un mezzo, l'installazione, a un altro, la poesia.
Il terzo capitolo, Transnational Perspectives on Postsecular Italy: Arts, Media, and Religion, raccoglie il resoconto di Monica Jansen e Clodagh Brook sulle modalità di risposta concrete e potenziali dell'Italianistica all'impatto della transnazionalità su media, letteratura e commercio di arti visive e performative incentrate su tematiche postsecolari.
In Discussing Politics on Twitter: Some evidence from Linguistics, che costituisce il quarto capitolo del libro, Claudia Roberta Combei propone, avvalendosi di esempi del lessico utilizzato su Twitter dai politici italiani, un'analisi sociolinguistica del ruolo ricoperto dal populismo nella comunicazione istituzionale.
Nel quinto capitolo, intitolato Trauma, Sadomachism, and the Female Body in Elena Ferrante's I giorni dell'abbandono, Alberica Bazzoni si avvale di metodologie mutuate dagli studi femministi e dai Trauma Studies per sviscerare le modalità in cui il carattere iterativo dell'oppressione e della violenza patriarcale, vengono presentate all'interno della diegesi.
Anna Finozzi in Conquistare lo spazio: le mappe alternative nella letteratura postcoloniale italiana per l'infanzia, il sesto capitolo del volume, esplora il significato politico, postcoloniale e identitario delle mappature dello spazio nella narrativa italiana per ragazzi ad opera di migranti e migranti di seconda generazione.
Nel settimo capitolo, «Il mondo fatto della carne di lei»: una lettura ecofemminista del «misterioso atto», Marco Ceravolo analizza in chiave ecofemminista la prossimità gnoseologica esistente tra l'elemento femminile e quello non-umano (ovvero animali e natura) in una selezione di opere di Federigo Tozzi.
Il capitolo otto, «A Bundle of Countless Relations and Situations»: Carlo Emilio Gadda and the Question of Human (and) Nature, vede la disamina in chiave postumana e non-umana proposta da Santi Luca Famà circa l'opera di Gadda.
Daniela Bombara e Francesco Corigliano nel nono e ultimo capitolo, Oltre la fine. Fantastico italiano e postumano, tra spettri e folk horror, presentano la figura del fantasma nella narrativa non-realistica dell'Ottocento e del Novecento come esempio di soggettività ibrida, suggerendo dunque un'interpretazione del postumanesimo a favore della centralità umana.
In conclusione, il volume curato da Ceravolo e Finozzi, nel mostrare voci di studiosi d'Italianistica impegnati nell'elaborazione di approcci nuovi, interdisciplinari e transnazionali, si configura certamente come pungolo efficace per indagare ulteriormente non solo le interconnessioni tra detto campo di studio e le New Humanities così come vengono esposte all'interno dei nove capitoli, ma anche di tutte quelle metodologie che, pur restando escluse dal testo in questione, detengono il potenziale di accrescere ulteriormente il carattere multisfaccettato e inclusivo di questo fertile insieme di discipline.

 

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gennaio-maggio 2023, n. 1-2


 

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