![]() ![]() Note: 1 G. Caproni, Saggia apostrofe a tutti i caccianti, da Il conte di Kevenhüller, in Id., L'opera in versi, a cura di Luca Zuliani, Milano, Mondadori, 1998, p. 570. 2 Cfr. B. Tecchi, Valentina Velier, Milano, Bompiani, 1950 e Id., La signora Ernestina, Milano, Treves, 1936. 3 Il volume di Silvana Marini, Bibliografia degli scritti di e su Bonaventura Tecchi, Ravenna, Longo, 1980 offre una puntuale campionatura della larga fortuna goduta dall'opera tecchiana mentre l'autore era ancora in vita. Quanto ai volumi citati, il primo, Gli egoisti, vide la luce nel 1959 per i tipi Bompiani mentre Gli onesti fu pubblicato nella stessa sede editoriale nel 1965. 4 Degne di menzione, oltre al fondamentale riepilogo Romantici tedeschi (Milano-Napoli, Ricciardi, 1959) appaiono le monografie su Wackenroder (Firenze, Edizioni di «Solaria», 1927), su Le fiabe di E.T.A. Hoffmann (Firenze, Sansoni, 1962) e sulla Svevia, terra di poeti (Caltanissetta-Roma, Sciascia, 1964). 5 «La linea classicistica, acquistando coloriture nobilmente piccolo-borghesi, diviene manifestazione di una motivazione tipica della provincialità: il senso dell'equilibrio, di quello che altra volta ci è parso opportuno definire poetica della misura» (G. Pischedda, Bonaventura Tecchi, L'Aquila, Japadre, 1969, p. 11). 6 B. Tecchi, Tarda estate, Milano, Garzanti, 1980. 7 Fa eccezione, rispetto a questo silenzio del critico, un breve corsivo intitolato Attualità di Stifter e apparso sul «Corriere della Sera» del 14 maggio 1946. 8 B. Tecchi, Il letto di Procuste, in Id., Il senso degli altri, Milano, Bompiani, 1968, p. 232. 9 Negli ultimi decenni, una generazione di valenti critici e teorici della letteratura ha esplorato le connessioni, esplicite e non, tra l'eccelso paradigma europeo e le sue diramazioni entro il campo letterario nazionale. Tra le indagini più persuasive, segnalo quelle condotte sulla scorta del volume di G. Guglielmi, L'invenzione della letteratura. Modernismo e avanguardia (Napoli, Liguori 2001) e di quello Sul modernismo italiano a cura di Romano Luperini e Massimiliano Tortora (Napoli, Liguori, 2012), in particolare gli studi compresi nei volumi Il modernismo italiano (Roma, Carocci, 2018) e Il romanzo modernista europeo. Autori, forme, questioni (ivi, 2019), entrambi a cura di Massimiliano Tortora, Oltre il canone: problemi, autori, opere del modernismo italiano, a cura di Luca Somigli ed Eleonora Conti (Perugia, Morlacchi, 2018), Alla ricerca di forme nuove. Il modernismo nelle letterature del primo '900, a cura di Romano Luperini (Pisa, Pacini, 2018); per approfondire un tema così articolato e problematico risulteranno preziosi anche V. Baldi, Reale invisibile. Mimesi e interiorità nella narrativa di Pirandello e Gadda, Venezia, Marsilio, 2010, L. Di Martino, Il caleidoscopio della scrittura. James Joyce, Carlo Emilio Gadda e il romanzo modernista (Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2009), A. Godioli, Laughter from Realism to Modernism: Misfits and Humorists in Pirandello, Svevo, Palazzeschi, and Gadda (London, Routledge, 2015), R. Castellana, Finzione e memoria. Pirandello modernista (Napoli, Liguori, 2018), Riccardo castellana e Ilaria de Seta (a cura di), Federigo Tozzi in Europa (Roma, Carocci, 2017). Di grande rilievo, per l'ampiezza dei riferimenti alla storia della cultura e al pensiero primonovecentesco, il poderoso saggio di M. Cangiano, La nascita del modernismo italiano. Filosofie della crisi, storia e letteratura (1903-1922), Macerata, Quodlibet, 2018. Sul versante del Modernismo europeo andranno citati almeno F. Binni, Modernismo letterario anglo-americano (Roma, Bulzoni, 1978), G. Allegra, Il regno interiore. Premesse e sembianti del modernismo in Spagna, Milano, Jaca Book, 1982, L. Somigli, Per una satira modernista. La narrativa di Wyndham Lewis (Firenze, Cadmo, 1995), Id., Legitimizing the Artist. Manifesto Writing and European Modernism, 1885-1915 (Toronto, University of Toronto Press, 2003) e R. Stevenson, Il romanzo modernista (Palermo, Sellerio, 2003). 10 Il trittico di Antonielli, composto dai romanzi La tigre viziosa (Torino, Einaudi, 1954), Il venerabile orango (Milano, Mondadori, 1960) e L'elefante solitario (ivi, 1979), può essere assimilato all'opera dello scrittore di Civita per la sagomatura allegorico-morale delle vicende narrate e per un'aria di favola (con un sovrappiù di esotica baldanza kiplinghiana rispetto alle storie di animali dell'anziano collega), mentre le affinità con il romanzo di Spinella (Bari, Dedalo, 1980) andranno cercate piuttosto nel relativismo illuminista che invita a cogliere l'insegnamento che l'uomo può trarre dal comportamento animale. 11 Si tratta dei volumi di Gian Mario Anselmi e Gino Ruozzi (a cura di), Animali della letteratura italiana, Roma, Carocci, 2010; E. Bacchereti, La maschera di Esopo. Animali in favola nella letteratura italiana del Novecento, Roma, Bulzoni, 2014; Enza Biagini e Anna Nozzoli (a cura di), Bestiari del Novecento, Roma, Bulzoni, 2001. 12 Lettera di Manara Valgimigli a Tecchi datata Ravenna 30 XII 1954, in B. Tecchi, M. Valgimigli, Epistolario, a cura di Silvana Marini e Alberto Raffaelli, Firenze, Cesati, 2005, pp. 130-131. 13 B. Tecchi, Clemens Brentano interprete degli animali, in Id., Romantici tedeschi, Milano-Napoli, Ricciardi, 1959, p. 83. 14 Cfr. V. Baldi, A cosa serve il modernismo italiano?, in «Allegoria», gennaio-giugno 2011, n. 63, p. 82. 15 S. Lanuzza, Bestia sapiens. Animali, metamorfosi, viaggi e scritture, Viterbo, Stampa Alternativa, 2006, p. 159. 16 B. Tecchi, Bianconera, in Id., Storie di bestie, cit., pp. 118-119. 17 Id., L'amico degli uccelli, in Id., Storie di bestie, cit., p. 45. 18 «Attraverso l'assunzione del motivo dell'infanzia, alla fine fittamente connaturato a una poetica, vede lo strappo dalla natura quale indizio di una caduta primordiale, perdita del sogno delle origini» (G. Fontanelli, L'idillio e il dramma. Tecchi tra ritratto e il racconto, Catania, Bonanno, 2012, p. 186). 19 B. Tecchi, Maurizio, in Id., Storie di bestie, cit., p. 35. 20 Id., Il cane cieco, in Id., La signorina Ernestina. Racconti e fantasie, Milano, Garzanti, 1942, pp. 153-154. 21 B. Tecchi, Festa di pesci, in Id., Storie di bestie, cit., p. 134; per una ricostruzione del dibattito sul linguaggio degli animali si veda Stefano Gensini e Maria Fusco (a cura di), Animal loquens. Linguaggio e conoscenza negli animali e non umani da Aristotele a Chomsky, Roma, Carocci, 2015. 22 «Se l'umanità che ha preso su di sé il mandato di gestione integrale della propria animalità sia ancora umana, nel senso di quella macchina antropologica che, decidendo ogni volta dell'uomo e dell'animale, produceva l'humanitas, non è facile dire, né è chiaro se il benessere di una vita che non si sa più riconoscere come umana o animale possa essere sentito come appagante» (G. Agamben, L'aperto. L'uomo e l'animale, Torino, Bollati Boringhieri, 2002, p. 80). 23 B. Tecchi, I muli, in Id., Storie di bestie, cit., p. 102. 24 J.-C. Bailly, Il partito preso degli animali, Roma, nottetempo, 2015, p. 19. 25 Cfr. F. Benozzo, Orsi e cervi, in Gian Mario Anselmi e Gino Ruozzi (a cura di), Animali della letteratura italiana, cit., pp. 171-180. 26 Lettera di Tecchi datata 9 aprile 1955, in Tecchi, Valgimigli, Epistolario, cit., p. 134. 27 F. Cimatti, Filosofia dell'animalità, Roma-Bari, Laterza, 2013, p. IX-X. 28 B. Tecchi, Il tempo degli animali, in Id., Storie di bestie, cit., p. 14. 29 Ivi, p. 7. 30 B. Tecchi, Sera allo zoo, in Id., Storie di bestie, cit., pp. 217-218. 31 Id., Zinzino, in Id., Storie di bestie, cit., p. 176. 32 J. Michelet, L'oiseau, Paris, Hachette, 1861, p. LV. 33 B. Tecchi, Il canto degli uccelli, in Id., Storie di bestie, cit., p. 225. 34 Id., Una lepre e un cane, in Id., Storie di bestie, cit., p. 65. 35 Id., Pirandello e i romantici tedeschi, Roma, Istituto tipografico tiberino, 1962. 36 Cfr. F. Blei, Il bestiario della letteratura, cura di Lorenzo Rega, Milano, Il Saggiatore, 1980. Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 2020 <http://www.boll900.it/2020-i/Gialloreto.html> gennaio-maggio 2020, n. 1-2 |