![]() ![]() Note: 1 Afferma Ezio Raimondi in Il romanzo senza idillio: «Se questo sistema di concordanze e di allusioni ha un senso, e per uno scrittore come il Manzoni pare difficile che non lo abbia» (187). 2 Si veda Righini 115-116. 3 Si veda Delcorno Branca. 4 «Cette portion de l’espace urbain rappelle à Renzo le cadre de son village et les pôles entre lesquels s’est deroulée sa vie jusqu’alors: l’église et le couvent de Fra Cristoforo» (Pantaloni 61). 5 Si veda Righini 162-180. 6 Lo assumiamo come dato di fatto non solo per necessità di spazio di questo intervento, ma anche perché ai nostri scopi basta mettere in discussione gli elementi temporali più generali e immediatamente percepibili che questa scelta di genere comporta, se non sempre, almeno secondo il modello manzoniano che poi avrà tanta fortuna. Le negazioni dell’appartenenza del romanzo al genere (si veda per esempio l’interpretazione di Rocco Montano, recentemente sintetizzata in Merisi) non mettono in discussione la presenza e l’intrecciarsi di queste diverse linee temporali, ma vertono sul rapporto fra “storia” e “poesia”. 7 Andrebbe approfondito quanto l’intrecciarsi di microstoria e macrostoria sia elemento “obbligatorio” del romanzo storico, a partire da cosa si intende per microstoria: solamente storia degli umili o più genericamente storia quotidiana di qualunque individuo, umile o potente che sia? 8 Questa volta il doppio piano temporale mi sembra veramente una caratteristica “necessaria” perché un romanzo possa essere fatto rientrare nel genere. Ma è anche caratteristica sufficiente? Un esempio: possiamo considerare Mastro-don Gesualdo, scritto negli anni ’80 del XIX secolo, un romanzo storico perché la narrazione inizia da eventi collocabili circa 60 anni prima? Sicuramente fa una certa differenza l’ampiezza dell’intervallo temporale che separa tempo della storia e tempo della scrittura. Viste le molte precisazioni fatte, mi sembra necessario segnalare il libro di Margherita Ganeri Il romanzo storico in Italia come primo strumento per entrare nell'acceso dibattito critico sul genere che interessò il nostro paese fra Otto e Novecento. 9 La ricerca incompiuta è il titolo di uno dei capitoli del volume di Raimondi. 10 Corsivo dell’autore. 11 Corsivo dell’autore. 12 Si veda Patruno. 13 Corsivo dell’autore. 14 «Per fornire di realtà un certo ideale lo si pensa come già attuato una volta nell’Età dell’Oro nello 'stato di natura' oppure lo si pensa esistente nel presente in un regno di là dai monti e dagli oceani, se non sulla terra, allora sotto terra, se non sotto terra, allora in cielo» (Bachtin, Le forme del tempo 295). Fra queste forme in cui «il futuro reale si svuota e si dissangua» (296) Bachtin annovera anche l’escatologismo, nelle diverse forme in cui può esplicarsi: catastrofe, ritorno al caos primigenio, crepuscolo degli dei o avvento del regno di Dio. 15 Si veda Getto. 16 Sull'episodio si veda Righini 180-193. Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 2014 <http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2014-i/Righini.html> Giugno-dicembre 2014, n. 1-2 |