![]() ![]() Note: 1 Tutti raccolti in Essere di parola 2009. Per un’introduzione generale a Benveniste si veda l’ormai classico Dessons 1993 e il più recente Ono 2007; tra i tanti, si ricorda qui il contributo, a nostro avviso assolutamente decisivo, di Milner 2002; in Italia, l’introduzione e l’aggiornato corredo bibliografico di Fabbri 2009 alla nuova ristampa, e traduzione, di alcuni saggi di Benveniste, prima contenuti nelle due edizioni Einaudi 1966 e 1985. 2 Claudine Normand ha infatti sottolineato, da tempo, che «bien loin d’être dépassée, la dichotomie saussurienne langue/parole se trouve, avec sémiotique/sémantique, compliquée et brouillé» (E. Benveniste aujourd’hui 159). 3 Si vedano le conclusioni cui arriva, nel bilancio tra approccio formale e funzionale, Bertinetto 2009. 4 Di diverso avviso, riguardo l’esito del problema e della sua formulazione nei suoi punti salienti, Tamba-Mecz, Hagege in E. Benveniste aujourd’hui 1984 e Ono 2007. 5 Su questi temi fenomenologici – "corpo", "origine", "uso", "significato" – la posizione cui si rinvia, aderendone, è quella di Sini 1989. 6 La natura dei pronomi (1956) in Essere di parola 2009. 7 Tale è la "teoria delle idee" espressa per bocca di Socrate nel Parmenide platonico; Socrate, tuttavia, viene messo in aporia dall’Eleate, aprendo così a una soluzione, battuta soprattutto nella contemporaneità, in particolare da Bergson e Deleuze, che indica in un principio di immanenza la risoluzione dell’aporia. Si vedano, in questo senso, Ronchi 2009 e Fabbrichesi Leo, Leoni 2005. 8 Per la sezione bachtiniana, nei suoi riferimenti generali, ci siamo serviti, tra gli altri, di Holquist 1983 – 2002; Ponzio 1992, Emerson 1997, Emerson e Morson 1990 – 1997, Sini 2011. 9 La natura squisitamente modale della nozione di dialogo è stata ribadita, in un senso differente ma complementare a quello qui proposto, da Bottiroli 2006. 10 Il rapporto tra tempo dell’abitudine e tempo festivo apre Differenza e ripetizione di Deleuze (7-8). 11 Si veda in particolare il capitolo terzo del Dostoevskij e la distinzione, tutt’altro che pacifica, tra Dostoevskij "pubblicista" e Dostoevskij "romanziere" (223-225); la prospettiva da noi suggerita corroborerebbe la tesi bachtiniane, lasciando tuttavia non sufficientemente indagata la differenza di statuto tra scrittura artistica – il romanzo – e scrittura tout court, presupposta alla distinzione stessa. 12 Su questi temi, la migliore esposizione, per accume e chiarezza, appartiene a Montani 1985 – 2006, cui si rinvia per un approfondimento. 13 L’accusa, come è noto, risale a Platone; in particolar modo si ricordi il Fedro e la cosiddetta Settima lettera; su questo tema, sconfinato, si ricorda la linea interpretativa tracciata da Sini 1992, Ronchi 2003 e De Martino 1998, relativamente allo statuto della scrittura come medium e alle non trascurabili conseguenze che ne derivano. Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 2014 <http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2014-i/Ghirardelli.html> Giugno-dicembre 2014, n. 1-2 |