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Note:


1  Conversazioni e interviste 1963-1987, a cura di M. Belpoliti,Torino, Einaudi, 1997.

2  Ivi, p.124.

3  Ivi, p. 255.

4  A questo proposito, ma non solo, per l’ampiezza del discorso che travalica quei concetti, vedi P. Levi, L’asimmetria e la vita. Articoli e saggi 1955-1987, Torino, Einaudi, 2002; F. Pellizzi, Asimmetria e preclusione, in Mémoire oblige. Riflessioni sull’opera di Primo Levi, a cura di A. Neiger, «Labirinti» n. 120, Università degli Studi di Trento, 2009, pp. 203-218, http:// www.academia.edu / 4979385 / Asimmetria_e _ preclusione. P. V. Mengaldo, Lingua e scrittura in Levi, in Primo Levi: un’antologia della critica, a cura di E. Ferrero, Torino, Einaudi, 1997; M. Belpoliti, Dall’altra parte dello specchio, in Levi, L’asimmetria e la vita, cit., p. VIII e ss; G. Grassano, La musa "stupefatta". Note sui racconti fantascientifici, in Primo Levi: un’antologia della critica, cit., e A. Guiso, Tra vita e letteratura: la dialettica combinatoria di Primo Levi, in L'ombra lunga dell'esilio: ebraismo e memoria, a cura di M. Sechi, G. Santoro, M. A. Santoro, Firenze, Giuntina, 2002 e Tra mimesi e inverosimiglianza, in Mémoire oblige., cit. Sul fenomeno della metamorfosi vedi E. Mattioda in L’ordine del mondo. Saggio su Primo Levi, Napoli, Liguori, 1998.

5  P. Levi, Carbonio, in Il sistema periodico, Torino, Einaudi, 1994, p. 229.

6  P. Levi, La ricerca delle radici, Torino, Einaudi, p. XXII.

7  «Tu sai che Dio ha creato Adamo, e subito dopo ha capito che non è bene che l’uomo sia solo, e gli ha messo accanto una compagna. Ebbene, i cabalisti dicevano che anche per Dio non era bene essere solo, ed allora, fin dagli inizi, si era preso per compagna la Shekinà, cioè la sua stessa presenza nel creato; così la Shekinà è diventata la moglie di Dio, e quindi la madre di tutti i popoli. Quando il tempio di Gerusalemme è stato distrutto dai romani, e noi siamo stati dispersi e fatti schiavi, la Shekinà è andata in collera, si è distaccata da Dio ed è venuta con noi nell’esilio [...] Così Dio è rimasto solo; come succede a tanti, non ha saputo resistere alla solitudine e alla tentazione, e si è preso un’amante: sai chi è lei? Lilìt, la diavolessa». P. Levi, Lilìt, in I Racconti, Torino, Einaudi, 1996, pp. 389-390.

8  P. Levi, I sommersi e i salvati, Torino, Einaudi, 1996, p. 106.

9  E. Panofsky, Artist, Scientist, Genius: Notes on the Renaissance-Dämmerung, in AA.VV., The Renaissance, Six Essays, New York, Harper Torchbooks, 1962, pp.129-31.

10  «So bene che, per non essere io litterato, che alcuno prosuntuoso gli parrà ragionevolmente potermi biasimare coll’allegare io essere omo sanza lettere. Gente stolta! Non sanno questi tali ch’io potrei, sì come Mario rispose contro a’ patrizi romani, io sì rispondere, dicendo: "Quelli che dall’altrui fatiche se medesimi fanno ornati, le mie a me medesimo non vogliano concedere"», Leonardo da Vinci, Codice atlantico, f. 119 verso (v.), a, in Leonardo da Vinci, Scritti Letterari, a cura di A. Marinoni, Milano, Rizzoli, 1974, pp. 148-49.

11  P. Levi, Se non ora, quando, Torino, Einaudi, 1982, pp.135-36.

12  P. Levi, Zinco, in Il sistema periodico, cit., p. 35.

13  A questo proposito numerosi sono gli scritti e gli articoli; fra questi vedi Primo Levi: memoria e invenzione, Atti del Convegno internazionale di San Salvatore Monferrato (26-28 settembre 1991), a cura di G. Ioli, San Salvatore Monferrato, Edizioni della Biennale «Piemonte e Letteratura», 1995. Fra gli interventi più critici sono da annoverare: V. Spinazzola, Uno pseudonimo nasconde la fantascienza di Primo Levi, in «Vie Nuove», 20 ottobre 1966 e C. Marabini, Le favole di Primo Levi, in «Il resto del Carlino», 16 novembre 1966. Di altro tenore i contributi di P. V. Mengaldo, Ciò che dobbiamo a Primo Levi in AA.VV, Tre narratori: Calvino, Primo Levi, Parise, Padova, Liviana, 1989; G. Tesio, Primo Levi tra ordine e caos, in «Studi Piemontesi», XVI (1987), n 2; C. Segre, Gli scritti di Primo Levi, in Il presente del passato, a cura di A. Cavaglion, Milano, 1993; Introduzione di E. Ferrero a P. Levi, I racconti, Torino, Einaudi, 1996; S. Zangrandi, "Storie naturali" e il futuro futuribile di Primo Levi, in «Bollettino ‘900», 2007, n. 1-2, http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2007-i/Zangrandi.html.

14  D. Luce, Il suono e la mente, in Primo Levi. Conversazioni e interviste, cit., pp. 36-7.

15  P. Antonello, La materia, la mano, l'esperimento: il centauro Primo Levi, in Id., Il menage a quattro, Firenze, Le Monnier, 2005, pp. 79-123, p. 99, http: // www.academia.edu / 1488109 / _ La _ materia _ la _ mano_lesperimento_il_centauro_Primo_Levi_.

16  P. Levi, I racconti, Torino, Einaudi, 1996.

17  Alla letteratura di viaggio si rifanno il racconto e gli itinerari immaginari degli autori prediletti, di cui Levi riferisce anche nell’intervista L’alpinismo. È la libertà di sbagliare, in Conversazioni e interviste 1963 - 1987, «Pensavo di trovare nella chimica [...] la risposta agli interrogativi che la filosofia lascia irrisolti. Cercavo un'immagine del mondo piuttosto che un mestiere. Ora, la passione della montagna era complice della passione per la chimica, nel senso di ritrovare in montagna gli elementi del sistema periodico, incastrati tra le rocce, incapsulati tra i ghiacciai, e cercare di decifrare attraverso essi la natura della montagna, la sua struttura, il perché della forma di un canalino, la storia dell'architettura di un seracco [...] Per cui la montagna per noi era anche esplorazione, il surrogato dei viaggi che non si potevano fare alla scoperta del mondo, e di noi stessi; i viaggi raccontati nelle nostre letture: Melville, Conrad, Kipling, London. L'equivalente casalingo di quei viaggi era l'Herbetet», p. 30. Lì si dichiara l’interesse dello scrittore per le avventure e i viaggi. Interesse confermato anche nel racconto Ferro, sebbene egli rimandi al suo alter ego Sandro il piacere di quelle letture. Probante è l’antologia La ricerca delle radici dove si disegna un altro ritratto dello scrittore con il rispecchiamento con artisti, scienziati e viaggiatori riguardo a temi, etica, interessi. Le letture della fanciullezza e maturità emergono sia dalle riflessioni dell’Introduzione e Prefazione come nell’Indice dell’opera. Nella classifica, che non rinvia al merito letterario, nelle prime posizioni c’è lo scrittore belga J. H. Rosny, quindi Conrad, Melville, A. de Saint-Exupèry - di cui si dice che «ha vissuto l’avventura del volo con animo vergine» - Marco Polo e Cristoforo Colombo, ricordato nella Prefazione con un breve giudizio sui «giornali di bordo» in quanto «lettura piena di midollo». La disposizione per queste letture è anche in altre parole dentro l’antologia dove si riportano autori dei quali Levi riferisce «il comune amore per il viaggio e l’avventura (Omero, Rosny, Marco Polo ed altri)» (XXII).

18  P. Levi, La tregua, Torino, Einaudi, 1995, pp.165-66.

19  R. Speelman, Primo Levi "narratore di storie". Saggi leviani, Ankara/Bussum (NL) 2010, p. 40.

20  P. Levi, La tregua, cit, p. 166.

21  Ibidem.

22  Ibidem.

23  Ibidem.

24  Ibidem.

25  Ivi, p. 167.

26  Ivi, p. 169.

27  Ivi, pp.179-70.

28  Ivi, p. 170.

29  La presenza di numerosi riferimenti all’opera leopardiana è presente in N. Primo, " Al di là della siepe." Sondaggi sul leopardismo di Primo Levi in «NEMLA Italian Studies, XXXII», 2009- 2010, pp.145 -168.

30  P. Levi, La ricerca delle radici , cit., p. 191.

31  P. Levi, In fronte scritto, in I racconti, cit., p. 360.

32  Ivi, p. 358.

33  Ivi, p. 361.

34  Ibidem.

35  R. Speelman, Primo Levi "narratore di storie", cit., p. 44.

36  P. Levi, I sintetici, in I racconti, cit., pp. 208-9.

37  R. Speelman, Primo Levi "narratore di storie", cit., p. 42.

38  Ivi, p. 43. Aggiunge ancora Speelman «Ciò non è sprovvisto di una certa ironia, come se Levi si domandasse se la coscienza dell’"elezione ebraica" non costituisca una specie di reazione all’essere diversi».

39  P. Levi, Decodificazione, in I racconti, cit., p.562.

40  Ibidem.

41  Ivi, pp. 562-63.

42  Ivi, p. 563.

43  Ivi, p. 566.

44  Ivi, pp. 567-68.

45  Ibidem.

46  P. Levi, Procacciatori d’affari, in I racconti, cit., p. 244.

47  Ivi, p. 242.

48  Ibidem.

49  Ivi, p. 245.

50  Ivi, p. 246.

51  R. Speelman, Primo Levi, "narratore di storie", cit., pp. 44-45.

52  A. Capelle, A Venise, le triomphe des romanciers. Entretien avec Pasolini, in «La quinzaine littéraire» n. 57, 16-09-68.

53  P. Levi, Procacciatori d’affari, cit., p. 245.

54  Ivi, pp. 245-246.

55  Ivi, p. 246.

56  Ibidem.

57  Ibidem.

58  Ibidem.

59  A questo proposito vedi A. Guiso, La montagna e l’isola. Intersezioni iconiche nella narrativa di Primo Levi, in «Italica», vol. 90, n. 3.

60  I. Thomson, Primo Levi. A life, New York, Picador, 2002. Nel capitolo titolato Life during wartime 1941 – 3, Thomson riporta che «In December 1941[...] Over Christmas Levi spent a week in Turin; after which retreated to San Vittore. Possibly he began to write at this time. Years later he claimed to have composed the allegorical fantasies ’Lead’ and ‘Mercury’ in the periodic table while at Balangero. He was reading Ioseph – Henri Rosny’s 1916 Stone Age extravaganza, Quest for fire, was a clear infuence on ‘Lead’(just as Rosny’s prehistoric man is locked in a Darwinian struggle of survival against his predators, so Levi’s tribespeople are beset by dogs and other primordial threats in their hunt for precious metals)», p. 114.

61  P. Levi, La ricerca delle radici, cit., p. 39.

62  Ibidem.

63  P. Levi, Piombo, in Il sistema periodico, cit., p.84.

64  Ivi, p. 85.

65  I vari riferimenti a Icnusa, locus amoenus, sono presenti da p. 97 a p. 99.


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Giugno-dicembre 2013, n. 1-2