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Note:


1  Italia magica. Racconti surreali novecenteschi scelti e presentati da Gianfranco Contini, Torino, Einaudi, 1988.

2  G. Contini (a cura di), Italie magique. Contes surréels modernes, trad. fr. di H. Breuleux, Paris, Aux Portes de France, 1946.

3  M. Staglieno, Italia magica che fu, intervista con G. Contini, in «Il Giornale», 29 gennaio 1989.

4  G. Contini, Postfazione 1988, in Italia magica, cit., p. 249.

5  R. Barilli, Critici letterari e artistici, uscite dai vostri confini…, in «Corriere della Sera», 29 gennaio 1989.

6  Cfr. A. Palazzeschi, Les Soeurs Materassi, trad. par la comtesse Filippi de Baldissero, Paris, Albin Michel, 1936; A. Baldini, Déserteur de la lune, trad. par J.Chuzeville, Paris, Impr. de l’Italie nouvelle, 1942; Id., L’Italie d’heureuse rencontre, préf. de F. Donini, trad. de G. de Rouvreux, Bruxelles, Paris, Éditions de la Toison d’or, 1943; A. Moravia, Les indifférents, trad. par P.-H. Michel, préf. de B. Crémieux, Paris, Rieder, 1931; Id., Les Ambitions deçues, trad. par P.-H. Michel, Paris, Plon, 1937; Id., Agostino, trad. par J.Terracini, Paris, Charlot, 1946; M. Bontempelli, Le fils de deux mères, trad. par E. Audisio, Paris, Gallimard, 1930; Id., La Vie et la Mort d’Adria et de ses enfants, trad. par la baronne d’Orchamps, Paris, Albin Michel, 1932.

7  I termini francesi sono tratti dal risvolto di copertina – privo, ovviamente, del numero di pagina – della prima edizione parigina. Nell’edizione italiana il risvolto originario è diventato la prefazione al volume, e come tale oggi è normalmente citato dagli studiosi.

8  Segnalo qui le date di nascita degli autori antologizzati nell’ordine in cui essi compaiono nell’antologia: Palazzeschi (1885), Baldini (1889), Lisi (1893), Zavattini (1902), Morovich (1906; in Italie magique è indicato il 1907 ma l’edizione italiana provvede a correggere in 1906); Moravia (1907); Landolfi (1908); Bontempelli (1878).

9  Così lo interpretavo in maniera univoca nel mio L’Italia è magica. Contini, Malaparte, Savinio e i caratteri del surrealismo italiano, in G. Caltagirone e S. Maxia (a cura di), Italia magica: La letteratura fantastica e surreale dell’Ottocento e Novecento, Cagliari, AM&D, 2008, pp. 613-28. Oggi credo che il rapporto di Contini con la figura di Bontempelli sia più complesso, come cerco di dimostrare qui.

10  G. Contini, Massimo Bontempelli, in Id. (a cura di), Italie magique, cit., p. 331.

11  Lo spazio dedicato a ciascun autore in Italie magique varia considerevolmente dall’uno all’altro scrittore. Calcolando il numero di pagine che nell’edizione francese occupano i racconti, si arriva all’incirca alle seguenti cifre (ordino qui i nomi seguendo le percentuali di pagine dalla più alta alla più bassa, e non la successione reale dei nomi nell’antologia basata, come ho detto, sulle date di nascita): Palazzeschi: 122 pp. (38%); Landolfi: 76 pp. (24%); Lisi: 63 pp. (20%); Moravia: 15 pp. (5%); Morovich: 17 pp. (5%); Bontempelli 11 pp. (3%); Zavattini: 11 pp. (3%); Baldini: 7 pp. (2%).

12  Recensendo la Letteratura dell’Italia unita di Contini, Pier Paolo Pasolini scrisse: «Io sono incluso nella geografia dell’"Italie magique" continiana: ma mastico amaro. Se lo choc doveva essere una superba eleganza, allora è certo che gli arcipelaghi di questa geografia non sono tutti così eleganti» (P.P. Pasolini, Saggi sulla letteratura e sull’arte, a cura di W. Siti e S. De Laude, Milano, Mondadori, 1999, vol. II, p. 2503).

13  Cfr. G. Contini (a cura di), Letteratura dell’Italia unita 1861-1968, Firenze, Sansoni, 1968. Come Bontempelli, neppure Zavattini e Morovich entrarono nella Letteratura dell’Italia unita, mentre gli altri autori di Italie magique vi figurano tutti.

14  A. Palazzeschi, Lazzi, frizzi, schizzi, girigogoli e ghiribizzi, in Id., Tutti i romanzi, Milano, Mondadori, 2004, vol. I, p. 1351. I "lazzi" fanno parte degli Scherzi di gioventù pubblicati nelle Opere giovanili del 1958, in cui Palazzeschi riscrisse le sue prime opere. La citazione «sublime filtro: ironia» è tratta dal secondo "lazzo", che rielabora il manifesto futurista del Controdolore; anche se non appartiene alla prima redazione palazzeschiana, essa costituisce un significativo autocommento rispetto al periodo di inizio secolo.

15  M. Bontempelli, Il nostro pudore, in Id., Il neosofista e altri scritti 1920-1922, Milano, Mondadori, 1929, p 134.

16  Come ho detto, non è possibile fornire un numero di pagina, perché lo scritto, normalmente citato come prefazione, si trova nell’edizione francese sul risvolto di copertina. Per altre definizioni continiane del surrealismo analoghe a questa, cfr. la risposta del critico al dibattito Parliamo dell’Ermetismo promosso dalla rivista «Primato» nel 1940, in particolare il passo seguente: «Tra i meriti della coerenza "ermetica" è pur quello d’aver soppresso quel minimum d’azione che è l’ascesi onirica dei surrealisti, o il suo più frequente surrogato, una provocazione intellettualistica di analogie successive, processo per definizione inesauribile» (G. Contini, Risposta a un’inchiesta sull’«ermetismo», in Esercizî di lettura sopra autori contemporanei con un’appendice su testi non contemporanei, Torino, Einaudi, 1982, pp. 385-386). Si veda inoltre, della Introduction à l’étude de la littérature italienne contemporaine pubblicata originariamente sulla rivista «Lettres» nel 1944, il seguente passo: «Formation d’une réalité ou déformation de la réalité? Cette déformation pourra constituer le critérium d’approche le plus aisé. Nos spécimens continueront d’apparaître comme une phénomenologie de recherches surréelles, heureusement indépendantes de l’art poétique et des provocations intellectualistes du surréalisme» (ora in G. Contini, Altri esercizî (1942- 1971), Torino, Einaudi, 1978, p. 259).

17  L’originaria matrice anti-surrealista dell’Italie magique continiana è stata per lo più ignorata dai critici, che hanno in larga maggioranza interpretato la categoria continiana del "magico" come semplice sinonimo di fantastico. Anche tentativi più recenti di contestualizzare meglio l’edizione francese, come quelli condotti da Alessandro Scarsella (Congetture su Contini e «Italia magica», in «Humanitas», settembre-dicembre 2001, a. LVI, nn. 5-6, pp. 836-845) e da Sergio Pautasso (Contini antologista fra «Italie magique» e «Italia magica», in Angelo R. Pupino (a cura di), Riuscire postcrociani senza essere anticrociani. Gianfranco Contini e gli studi letterari del secondo Novecento, Atti del convegno, Napoli, 2-4 dicembre 2002, Firenze, Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2004, pp. 245-256), non riescono a scindere completamente il discorso continiano sul magico da quello sul fantastico come genere letterario. Nel mio L’Italia è magica. Contini, Malaparte, Savinio e i caratteri del surrealismo italiano, cit., ho cominciato a guardare al contesto originario dell’antologia in sé, cercando di prescindere dalle sovrastrutture teoriche che hanno condizionato la ricezione critica del libro dalla fine degli anni Ottanta in poi. Anche alla fine del presente testo ritorno sulla questione, che coinvolge anche il trattamento di Bontempelli da parte di Contini.

18  Cfr. G. Contini, Introduction à l’étude de la littérature italienne contemporaine, cit., e G. Contini, Lettre d’Italie, in Altri esercizî (1942-1971), Torino, Einaudi, 1978, pp. 267-293.

19  Ivi, p. 280.

20  G. Contini, Massimo Bontempelli, cit., p. 331.

21  Id., Lettre d’Italie, cit., p. 280.

22  Id., Massimo Bontempelli, cit., p. 331.

23  Id., Lettre d’Italie, cit., p. 280.

24  Id., Introduction à l’étude de la littérature italienne contemporaine, cit., p. 264.

25  B. Croce, recensione a H. Bremond, Prière et poésie (Paris, Grasset, 1926), in «La Critica», luglio 1927, a. XXV, fasc. 4, p. 249.

26  Cfr. C. Malaparte, Il surrealismo e l’Italia, in «Prospettive», 15 gennaio 1940, a. IV, n. 1, p. 3: «se la parola è francese [...], la cosa è più antica [...]. Poiché è innegabile che il Surrealismo (non il nome, ma la cosa) è prima [...] italiano che francese. In Francia, esso è un atteggiamento di data recente. Un’etichetta nuova a cosa antica [...]. È un atteggiamento intellettualistico, un figlio, anch’esso, del tanto aborrito razionalismo, ed è, nella sua tecnica della conoscenza, ovviamente cartesiano. In altre parole, è una tecnica, è una tecnica, in quanto è uno stile. Ma [...] in Italia è natura».

27  A. Biondi, L’«Italia magica» e il surrealismo italiano, in Id., Il tempo e l’evento. Dino Buzzati e l’«Italia magica», Roma, Bulzoni, 2010, p. 16-17. La parola che ho omesso nella citazione di questo passo è «surrealista», perché credo sia opportuno tenere gli ambiti ben distinti terminologicamente. A differenza di Biondi, infatti, secondo cui il «motivo dell’ironia [...] per il Contini è "un’altra soluzione" del surrealismo, una sua linea interna», (p. 16), ritengo che il motivo dell’ironia sia per Contini un’altra soluzione al surrealismo, una sua alternativa esterna.

28  L’accenno a Savinio risponde alle obiezioni mosse da molti alla ristrettezza del canone continiano in occasione dell’uscita dell’edizione italiana dell’antologia (che riproduce esattamente quella francese del 1946). Nella Postfazione 1988 Contini conferma in toto la scelta di autori e di testi fatta nel 1946, affermando che un eventuale allargamento avrebbe interessato solo i nomi di Calvino e Soldati (G. Contini, Postfazione 1988, cit., pp. 248-249: «Il catalogo sarebbe insomma invariato, anche se due autori lo raggiungerebbero inevitabilmente: Mario Soldati [...] e Italo Calvino»).

29  Cfr. A. Giuliani, Scrivere da maghi, in «La Repubblica», 31 dicembre 1988, p. 26: «Ora, già si vede da tale formula generale, "deformazione della realtà", quanto possa essere elastico il concetto di surreale praticato da Contini».

30  Cfr. G. Contini, Postfazione 1988, cit., p. 248: «Un paragrafo dell’Introduction è dedicato alla "déformation de la réalité" (Altri esercizî, ed. 1978, pp. 259-60) ed è in sostanza l’ossatura di Italia magica».

31  Cfr. Tz. Todorov, Introduction à la littérature fantastique, Paris, Éditions du Seuil, 1970; trad. it. di Elina Klersy Imberciadori, La letteratura fantastica, Milano, Garzanti, 1977. Il libro dette inizio a un acceso dibattito sul genere del fantastico che aveva ancora larga eco in Italia alla fine degli anni Ottanta.

32  S. Bellotto, Metamorfosi del fantastico. Immaginazione e linguaggio nel racconto surreale italiano del Novecento, Bologna, Pendragon, 2003, p. 25.

33  G. Contini, Lettre d’Italie, cit., p. 280.

34  G. Contini, Introduction à l’étude de la littérature italienne contemporaine, cit., pp. 264-265.

35  S. Pautasso, L’Italia magica di Gianfranco Contini, «Nuova Antologia», aprile- giugno 1987, anno 122, vol. 557, fasc. 2162, p. 285.

36  G. Contini, Aldo Palazzeschi, in Italie magique, cit., p. 8.


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