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Note:


1  Cfr. Tz. Todorov, Introduction à la littérature fantastique, Paris, Seuil, 1995 [1970].

2  Cfr. I. Calvino, Introduzione, in Id. (a cura di), Racconti fantastici dell’Ottocento, 2 voll., Milano, Mondadori, 1992 [1983], vol. I, p. 6.

3  J.L. Borges e A. Bioy Casares, Prefazione all’edizione italiana, in Idd. (a cura di), Antologia della letteratura fantastica, Roma, Editori Riuniti, 1992 [1940], p. IX.

4  Su questa «svolta storica» cfr. F. Orlando, Gli oggetti desueti nelle immagini della letteratura. Rovine, reliquie, rarità, robaccia, luoghi inabitati e tesori nascosti, Torino, Einaudi, 1994 [1993], passim, e soprattutto pp. 69-71; e R. Ceserani, Raccontare il postmoderno, Torino, Bollati Boringhieri, 1997, pp. 19-22.

5  Cfr. E. Ghidetti, Prefazione, in Id. (a cura di), Notturno italiano. Racconti fantastici dell’Ottocento, Roma, Editori Riuniti, 1984, pp. VII-XII.

6  Cfr. M. Colin, La Difficile naissance de la littérature fantastique en Italie, in «Les Langues néo-latines», 1990, n. 272, pp. 73-96.

7  Il progetto iniziale comprendeva, in verità, non cinque, ma sei testi di altrettanti autori: La notte (1949) di Buzzati è rimasto escluso, non per demeriti estetici, ma perché mi è parso, in definitiva, meno rappresentativo degli altri. Buzzati, comunque, merita senz’altro un posto fra i grandi autori fantastici del Novecento italiano, e i fenomeni che studieremo in Landolfi o Manganelli si ritrovano anche nei suoi racconti.

8  F. Amigoni, Nel grave silenzio della «Casa ispirata». Savinio tra fantastico e autobiografia, in «Strumenti critici», 1999, XIV, n. 1, p. 43. Una nuova versione di questo studio – come pure del saggio landolfiano che cito più sotto – si può leggere in Id., Fantasmi nel Novecento, Torino, Bollati Boringhieri, 2004.

9  Cfr. A. Savinio, La casa ispirata, in Id., Hermaphrodito e altri romanzi, a cura di A. Tinterri, Milano, Adelphi, 1995, capp. LVIII-LIX, pp. 345-351.

10  F. Amigoni, Nel grave silenzio della «Casa ispirata», cit., p. 55.

11  A. Savinio, La casa ispirata, cit., p. 345.

12  Ivi, p. 346.

13  Ibid.

14  Categoria desunta da L. Lugnani, Verità e disordine: il dispositivo dell’oggetto mediatore, in R. Ceserani et al., La narrazione fantastica, Pisa, Nistri-Lischi, 1983, pp. 177-288.

15  A. Savinio, La casa ispirata, cit., p. 346.

16  Ivi, p. 350.

17  F. Amigoni, Nel grave silenzio della «Casa ispirata», cit., p. 57.

18  Ricordiamo pure un altro racconto di Savinio, Monumento anticipato, nella raccolta Achille innamorato (1938).

19  Cit. in L. Vax, Les Chefs-d’œuvre de la littérature fantastique, Paris, PUF, 1979, p. 101.

20  A. Savinio, La casa ispirata, cit., pp. 345-346.

21  A. Castoldi, Clérambault. Stoffe e manichini, Bergamo, Moretti & Vitali, 1994, p. 114.

22  Ivi, p. 117.

23  S. Freud, Psicopatologia della vita quotidiana, Torino, Bollati Boringhieri, 1996, p. 271.

24  F. Amigoni, La bestia folgorosa. Il fantasma e il nome in Tommaso Landolfi, in «Strumenti critici», 1997, XII, n. 1, p. 24.

25  T. Landolfi, Rien va, in Id., Opere. II. 1960-1971, a cura di I. Landolfi, Milano, Rizzoli, 1992, p. 269.

26  Alludo rispettivamente a Id., La pietra lunare e Cancroregina, in Id., Opere. I. 1937-1959, a cura di I. Landolfi, Milano, Rizzoli, 1991.

27  Id., Ombre, ivi, p. 695.

28  Ivi, p. 701.

29  Ivi, p. 696.

30  Cfr. Id., Racconto d’autunno, ivi.

31  Id., Ombre, cit., pp. 707-708.

32  Ivi, p. 696.

33  Ivi, p. 695.

34  Questione complessa, che richiederebbe un lungo indugio; ma qui possiamo accontentarci di quel che scrive Todorov: «Le roman policier à énigme se rapproche du fantastique, mais il en est aussi l’opposé: dans les textes fantastiques, on penche quand même plutôt pour l’explication surnaturelle; le roman policier, une fois terminé, ne laisse aucun doute quant à l’absence d’événements surnaturels» (Tz. Todorov, Introduction à la littérature fantastique, cit., p. 55).

35  T. Landolfi, Rotta e disfacimento dell’esercito, in Id., Opere. II. 1960-1971, cit., p. 675. Il corsivo è dell’autore.

36  P. Levi, Calore vorticoso, in Id., I racconti: Storie naturali. Vizio di forma. Lilít, Torino, Einaudi, 1996, p. 474.

37  Ibid.

38  Ivi, p. 472.

39  Ivi, p. 474.

40  Cfr. sempre Tz. Todorov, Introduction à la littérature fantastique, cit.

41  Si vedano soprattutto due saggi: J. Cortázar, Del cuento breve y sus alrededores, in Id., Último round, Madrid, Editorial Debate, 1991 [1969], pp. 42-55; Id., El estado actual de la narrativa en Hispanoamérica, in Id., Obra crítica. III, a cura di S. Sosnowski, Madrid, Alfaguara, 1994, pp. 99-111. Quest’ultimo scritto è del 1976.

42  P. Levi, Calore vorticoso, cit., pp. 471-472.

43  Cfr. rispettivamente: G. Rodari, Che cosa succederebbe se..., in Id., Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, Torino, Einaudi, 1973, pp. 26-28; R. Bradbury, Run Fast, Stand Still, or, The Thing at the Top of the Stairs, or, New Ghosts from Old Minds, in J.N. Williamson (a cura di), How to Write Tales of Horror, Fantasy & Science Fiction, Cincinnati, Writer’s Digest Books, 1987, pp. 11-19; I. Calvino, Visibilità, in Id., Lezioni americane, Milano, Mondadori, 1996 [1988], pp. 99-101.

44  P. Levi, Appendice a «Se questo è un uomo», in Id., Se questo è un uomo. La tregua, Torino, Einaudi, 1989, p. 328.

45  Ibid.; corsivo mio.

46  Id., Calore vorticoso, cit., p. 471.

47  Id., Appendice a «Se questo è un uomo», cit., p. 332.

48  Manganelli dice di essersi volontariamente costretto a una rigorosa misura di lunghezza: «Avevo per caso molti fogli da macchina leggermente più grandi del normale, e mi è venuta la tentazione di scrivere sequenze narrative che in ogni caso non superassero la misura di un foglio: è un po’ il mito del sonetto, cioè di una struttura rigida e vessatoria con la quale lo scrittore deve necessariamente misurarsi. Ma il fascino è tutto qui: in un tipo di scrittura che ti obbliga all’essenziale, che ti costringe a combattere contro l’espansione incontrollata» (G. Manganelli, Centuria. Cento piccoli romanzi fiume, Milano, Adelphi, 1995, p. 289).

49  Id., Quarantuno, ivi, p. 97.

50  Ibid.

51  Ibid.

52  Ibid.

53  Ivi, pp. 97-98.

54  Ivi, p. 98.

55  Ibid.

56  Cfr. B. Stoker, Dracula, a cura di M. Hindle, London, Penguin, 1993, p. 35: «I myself am of an old family, and to live in a new house would kill me».

57  G. Manganelli, Hilarotragoedia, Milano, Adelphi, 1987 [1964], p. 89.

58  Cfr. Id., Centuria, cit., pp. 205-206.

59  Ivi, p. 97.

60  Cfr. ibid.: «È probabile che sui giornali della provincia nella quale non accade mai niente escano ogni tanto articoli di colore su quel castello: non ne ha mai visti, vorrebbe sapere se parlano di lui, anche solo come oggetto di superstizione; non è un fantasma ambizioso».

61  Ivi, p. 107.

62  Ivi, p. 124.

63  Cfr. ivi, rispettivamente pp. 134, 120, 132.

64  R. Ceserani, Raccontare il postmoderno, cit., p. 29.

65  A. Tabucchi, Nota, in Id., Piccoli equivoci senza importanza, Milano, Feltrinelli, 1998, p. 8.

66  Id., Any Where Out of the World, ivi, p. 71.

67  Ivi, rispettivamente pp. 72 e 73.

68  Ivi, pp. 74-75.

69  Ivi, p. 8.

70  Ivi, p. 80.

71  Ivi, p. 72.

72  Ibid.

73  Ivi, p. 75.

74  Ivi, p. 80.

75  Ivi, p. 76.

76  Cfr. ivi, p. 79.

77  Ivi, p. 80.

78  Ivi, p. 77.

79  Ibid.

80  Ivi, p. 81.

81  Ibid.

82  G. Contini, Prefazione, in Id. (a cura di), Italia magica. Racconti surreali novecenteschi, Torino, Einaudi, 1988 [1946], senza numero di pagina.

83  Le prime due citazioni sono tratte da ivi; l’ultima, da E. Ghidetti e L. Lattarulo, Prefazione, in Idd. (a cura di), Notturno italiano. Racconti fantastici del Novecento, Roma, Editori Riuniti, 1984, p. VIII.

84  Alludo a J. Finné, La Littérature fantastique. Essai sur l’organisation surnaturelle, Bruxelles, Éditions de l’Université de Bruxelles, 1980.

85  T. Todorov, Introduction à la littérature fantastique, cit., p. 176.


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