![]() ![]() Note: 1 Per un excursus di studi sull'autore dal 1991 al 1998 (ma che ripercorre anche i contributi degli anni Settanta e Ottanta) imprescindibile il rinvio a E. Conti, Breve rassegna di studi su Massimo Bontempelli (1991-1998), «Bollettino '900. Electronic Journal of '900 Italian Literature», 2001, n. 1, <http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2001-i/W-bol/Conti/>. Tra i lavori più recenti andranno ricordati almeno E. Urgnani, Sogni e visioni. Massimo Bontempelli fra surrealismo e futurismo, Ravenna, Longo, 1991; R. Glielmo, La traversata dell'ironia. Studi su Massimo Bontempelli, Napoli, AGE-Alfredo Guida Editore, 1994; L. Fontanella, Storia di Bontempelli. Tra i sofismi della ragione e le irruzioni dell'immaginazione, Ravenna, Longo, 1997; M. Mascia Galateria, Massimo Bontempelli, in Storia Generale della Letteratura Italiana, diretta da N. Borsellino e W. Pedullà, vol X, Milano, Motta, 1999, pp. 1090-1135; U. Piscopo, Massimo Bontempelli. Per una modernità dalle pareti lisce, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2001; S. Micali, Miti e riti del moderno. Marinetti, Bontempelli, Pirandello, Firenze, Le Monnier, 2002, in partic. pp. 67-108; S. Cigliana (a cura di), Dossier Bontempelli, in «il Caffè illustrato», 19-20, 2004, pp. 32-69, contenente una fotobiografia dell'autore e alcuni suoi scritti inediti e saggi di Corrado Alvaro, Simona Cigliana, Walter Pedullà e Ugo Piscopo. Circa una ricognizione sui meccanismi linguistici, soprattutto in rapporto alle strategie della resa della categoria del "fantastico", cfr. R. Fresu, Il "Realismo magico" nella lingua di Massimo Bontempelli, in S. Vanvolsem (a cura di), Identità e diversità nella lingua e nella letteratura italiana, Atti del Convegno A.I.S.L.L.I. (Lovanio, 15-19 luglio 2003), Firenze, Cesati, in stampa. 2 Cfr. C. Donati (a cura di), Massimo Bontempelli scrittore e intellettuale, Atti del Convegno (Trento, 18-20 aprile 1991), Roma, Editori Riuniti, 1992, p. XI. 3 Per il primo cfr. F. Serafini, Appunti linguistici sulla narrativa landolfiana, in I. Landolfi (a cura di), La «liquida vertigine», Atti delle giornate di studio su Tommaso Landolfi, (Prato, Convitto Nazionale Cicognini, 5-6 febbraio 1999), Firenze, Leo S. Olschki, 2002, pp. 225-247. Quanto a Buzzati cfr. M.L. Altieri Biagi, Aspetti sintattici della scrittura narrativa di Buzzati, in Norma e lingua in Italia: alcune riflessioni fra passato e presente, Milano, Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, 1997, pp. 147-165. 4 Allo scrittore comasco accennano sinteticamente P.V. Mengaldo, La tradizione del Novecento, seconda serie, Torino, Einaudi, 2003, pp. 48, 58, 60 (già n. s., Firenze, Vallecchi, 1987, pp. 56, 68, 70) e V. Coletti, Storia dell'italiano letterario. Dalle origini al Novecento, Torino, Einaudi, 1993, alle pp. 325-326, soprattutto in riferimento a una certa "medietà" che caratterizza il tessuto linguistico bontempelliano, come quello di altri autori che si orientarono verso una narrativa non realistica. 5 Per una rassegna degli studi sulla lingua della narrativa del Novecento e sulla fenomenologia che la caratterizza cfr. le indicazioni bibliografiche in M. Dardano, La lingua letteraria del Novecento, in Storia della Letteratura Italiana, fondata da E. Cecchi e N. Sapegno, Il Novecento. Scenari di fine secolo, vol. 2, Milano, Garzanti, 2001, pp. 1-95, alle pp. 89-95. 6 Cfr. R. Fresu, Il "Realismo magico" nella lingua di Massimo Bontempelli, cit., in stampa. 7 Circa le "metamorfosi" della novella fondamentale rimane M. Mascia Galateria, Alle soglie della dodecafonia: la musica lieve di Malipiero per un dramma novecentista, in «Avanguardia», III/9, 1998, pp. 29-58 e Ead., Dal racconto di terza pagina al dramma teatrale al libretto d'opera: la metamorfosi di «Minnie la candida», in L. Ballerini, G. Bardin, M. Ciavolella (a cura di), La lotta con Proteo: metamorfosi del testo e testualità della critica, Atti del XVI Congresso A.I.S.L.L.I., University of California Los Angeles (UCLA), 6-9 ottobre 1997, con la collaborazione di F. Frontini, F. Leardini, P. Wirth, Fiesole (Firenze), Cadmo, 2000, 2 voll., vol. II, pp. 1027-1034, cui si rinvia anche per la genesi del testo e per le sfortunate vicissitudini che caratterizzarono le rappresentazioni del dramma. Sul teatro fantastico e parasurrealista di Bontempelli cfr. L. Fontanella, "Realismo magico" e surrealismo razionalizzato di Bontempelli, in «Critica letteraria», 36, 1982, pp. 463-476 (confluito in Id., Il surrealismo italiano. Ricerche e letture, Roma, Bulzoni, 1983, pp. 139-155) e Id., La parola aleatoria. Avanguardia e sperimentalismo nel Novecento italiano, Firenze, Le Lettere, 1992, pp. 117-134 (in partic. proprio su Minnie le pp. 122-127). 8 L'analisi si riferisce all'edizione contenuta in M. Bontempelli, Racconti e romanzi, a cura di P. Masino, introduzione di C. Bo, Milano, Mondadori, 2 voll., 1961, pp. 755-761; la cifra che segue l'esemplificazione rinvia alla pagina; quella tra parentesi tonde indica il numero di occorrenze di una stessa forma nella medesima pagina. 9 Dopo il successo romano di Nostra Dea il drammaturgo siciliano, «desiderosissimo di suscitare teatro nuovo», esortava l'autore comasco a scrivere ancora per il suo repertorio suggerendogli «Fà come ho fatto tante volte io, prendilo da qualche tua novella». Fu lo stesso Pirandello a indicare la strada aggiungendo più tardi «Ho cercato tra le tue novelle, Giovine anima credula è adattissima, falla, anche il titolo può stare tale e quale» (cfr. M. Bontempelli, Nota a «Minnie la candida», in Id., Nostra Dea e altre commedie, a cura di A. Tinterri, Torino, Einaudi, 1989, pp. 273-275). 10 Cfr. L. Baldacci, Introduzione, in Id. (a cura di), Opere scelte, Milano, Mondadori, 1978, pp. XI-XLIII, a p. XXXV. 11 La questione relativa all'avvicinamento tra scritto e parlato, in relazione all'intervento manzoniano, e al conseguente processo di riduzione dello specifico letterario per la lingua della prosa tra fine Ottocento e primi decenni del secolo successivo è affrontata in Serianni, La prosa, in L. Serianni, P. Trifone (a cura di), Storia della lingua italiana, vol. I, I luoghi della codificazione, Torino, Einaudi, 1993, pp. 451-577, alle pp. 561-577 e in M. Dardano, La lingua letteraria, cit., p. 42. L'alternanza delle varietà linguistiche, l'escursione lungo la scala dei registri e l'assunzione di una grammatica del parlato hanno caratterizzato la prosa letteraria fino alla narrativa odierna; in alcuni dei fenomeni morfosintattici riscontrati nella novella bontempelliana, infatti, sono riconoscibili tratti dell'italiano dell'uso medio, la cui penetrazione nella scrittura narrativa contemporanea (in diretto confronto con quella della stampa quotidiana) è stata oggetto di analisi di I. Bonomi, La narrativa e l'italiano dell'uso medio, in «Studi di grammatica italiana», 16, 1996, pp. 321-338 e Ead., La grammatica del parlato in alcuni scrittori contemporanei, in Norma e lingua in Italia: alcune riflessioni fra passato e presente, cit., pp. 167-183. 12 Del tutto consueta, però, nella scrittura coeva, come sottolinea L. Serianni, Lettura linguistica della commedia di «Pensaci Giacomino!», in Id., Viaggiatori, musicisti, poeti. Saggi di storia della lingua italiana, Milano, Garzanti, 2002, pp. 282-298, a p. 289 (già in «Studi linguistici italiani», 17, 1991, pp. 55-70, a p. 62), a proposito della medesima scelta dell'autore siciliano nella versione italiana del dramma del 1917. Sull'oscillazione giovine/giovane nell'Ottocento cfr. L. Serianni, Saggi di storia linguistica italiana, Napoli, Morano, 1989, pp. 181-183. 13 Cfr. Grande Dizionario della Lingua Italiana, fondato da S. Battaglia, diretto da G. Barberi Squarotti, 21 voll., Torino, Utet, 1961-2002 (d'ora in poi GDLI) s.v. giungere tr. in tale accezione con un'ininterrotta trafila letteraria da Giacomo da Lentini sino ai nostri tempi. 14 In GDLI s.v. ingiovanire intr. con pochissime attestazioni a partire da Donato degli Albanzani (prima metà sec. XIV) e ancora in Sannazaro, Ramusio, Carducci e Bontempelli (proprio con questa occorrenza). 15 Cfr. GDLI 4 s.v. volgarizzare tr. con solo due esempi ottocenteschi in Mazzini e Periodici popolari del Risorgimento. 16 La locuzione non è riconosciuta nei repertori come polirematica, ma spesso velo nel significato di 'tessuto finissimo e trasparente' compare associato a indumenti, come abito di velo in Pirandello (GDLI s.v. velo). 17 Cfr. GDLI2 s.v. vedere s.m. nella locuz. fare o non fare un bel (o bellissimo) vedere con un discreto numero di attestazioni letterarie (anche fare uno strano vedere in Savinio). 18 Cfr. R. Fresu, Il "Realismo magico" nella lingua di Massimo Bontempelli, cit., in stampa, in cui si osserva come tale strategia coincida, da un punto di vista programmatico, con quel "surrealismo razionalizzato" individuato nella produzione teatrale da L. Fontanella, "Realismo magico" e surrealismo razionalizzato, cit., pp. 465-466 e 468-469. Cfr. inoltre M. Mascia Galateria, Dal racconto di terza pagina al dramma teatrale, cit., p. 1028 che nota come «l'iterazione di frasi brevissime, e al loro interno di termini lessicali, con effetto di crescendo» di Giovine anima credula sia propria anche de La vita intensa. 19 Anche M.L. Altieri Biagi, Aspetti sintattici, cit., p. 155 parla per la prosa di Buzzati di «effetto spettacoloso» delle parole ripetute. 20 Cfr. V. Coletti, Storia dell'italiano letterario, cit., p. 326. 21 L'utilizzo di tale segnale con funzione attualizzante ricorre anche in non abbandonava ora più il letto (760). 22 Scomparsa poi nella versione teatrale per la quale M. Mascia Galateria, Dal racconto di terza pagina, cit., p. 1028 parla appunto di una resa morbida, insonorizzata, volutamente attutita della morte della protagonista. 23 Si noti, ad es., la sinestesia opaco ululo disumano 761. 24 L'iterazione di semplici nessi grafo-fonetici rappresenta una strategia di collegamento testuale dai potenti effetti fonico-evocativi molto frequente nei racconti bontempelliani (cfr. R. Fresu, Il "realismo magico" nella lingua di Massimo Bontempelli, cit., in stampa). Circa la presenza di elementi poetici nella narrativa coeva cfr. M. Dardano, La lingua letteraria, cit., p. 41. 25 Cfr. ad es. M.L. Altieri Biagi, Pirandello: dalla scrittura narrativa alla scrittura scenica, in Ead., La lingua in scena, Bologna, Zanichelli, 1980, pp. 162-221, oppure le scelte linguistiche del Verga narratore e drammaturgo, esaminate in P. Trifone, L'italiano a teatro, in L. Serianni, P. Trifone (a cura di), Storia della lingua italiana, vol. II, Scritto e parlato, Torino, Einaudi, 1994, pp. 81-159, alle pp. 150-153. 26 Cfr. M. Dardano, La lingua letteraria, cit., p. 39. Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 2005-2006 Giugno-dicembre 2005, n. 1-2 |