Angela Biancofiore, Pasolini, Palermo, Palumbo, 2003, € 22
di Hideyuki Doi

 

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Per la collana curata da R. Luperini, La scrittura e l'interpretazione, destinata a riqualificare i classici del Novecento, esce il volume sul poeta che rifiuta tuttora di essere "consumato". La prima metà del libro dedicata al Profilo, infatti, tenta di rileggere l'attualità delle opere pasoliniane, ponendo l'accento sul Pasolini trasversale ovvero pasticheur degli anni Sessanta e primi Settanta. È valido, perciò, far emergere la strategia narratologica che permea le opere di vario genere a partire dal «parabolico» Teorema fino all'«allegorico» Petrolio, in modo da non marcare soltanto l'impatto occasionale di quest'ultimo (seguendo la tesi di Benedetti, riportata doverosamente nella sezione antologica). D'altronde l'autrice proietta il «progetto culturale e politico», riconoscibile nell'ultimo Pasolini saggista elogiato recentemente (ricordiamo la ristampa di quest'anno di Lettere luterane corredata da una nuova introduzione di Berardinelli), sulle interpretazioni delle prime opere narrative in maniera, a sua volta, restrittiva, anche se troviamo sempre la ciclicità e costanza delle poetiche pasoliniane. La seconda parte, Notizie biobibliografiche e antologia della critica, struttura portante e cardine del volume, respinge prima di tutto i critici contemporanei a Pasolini che non dimostrano la comprensione sull'autore realista ed engagé, quali Asor Rosa, Barilli e Ferretti; poi non nasconde riserve nei confronti dei critici come Rinaldi che non accettano la tecnica del "non finito". Al posto di questi che venivano consultati spesso negli studi pasoliniani fino agli anni '90, Biancofiore, docente di Montpellier, cita nell'antologia critica alcuni testi provenienti dall'estero. Mentre gli appunti di Foucault sul film Comizi d'amore rimarrebbero come una "chicca", il saggio estratto dalla miscellanea di Rumble/Testa mette in rilievo gli aspetti innovativi dei contributi stranieri (in questo caso, sulla semiotica interpretata da Pasolini: G. Bruno, The body of Pasolini's Semiotics). Biancofiore offre uno strumento utile, suddiviso in parti e scandito da alcuni schemi tematici per conferire sistematicità, tuttavia avrebbe potuto trattare di più il rapporto dinamico e rigenerante tra opera e critica anche a dispetto di una certa facilità.
In relazione a questo volume segnaliamo un altro saggio riguardante la storia della critica e del fenomeno sociale sorti intorno a Pasolini: Fortuna critica e successo di Pier Paolo Pasolini di Antonia Mazza (Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, 2002), che ricalca le orme di E. Golino e tende talvolta ad essere solo informativo e aneddotico.

 

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Dicembre 2003, n. 2