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          BOLLETTINO '900 - Presentazioni / A, gennaio 1998             Successivo

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Bernard Simeone
La poesia italiana contemporanea in Francia (traduzione, ricezione)

Nel 1985, quando esplose in Francia la "moda" della letteratura italiana, che condusse, nel volgere di alcuni anni, in una commistione di rigore e di entusiasmo disordinato, alla traduzione di piu' di cento autori fino ad allora non accessibili in lingua francese, i poeti italiani contemporanei tradotti erano essenzialmente Ungaretti, Quasimodo (in modo piu' limitato) e Montale. Questa scelta, indicativa e ristretta, era motivata evidentemente dal rapporto privilegiato del primo di questi autori con la Francia (rapporto che aveva indotto poeti importanti, come Jouve o Jaccottet, a tradurlo gia' dalla fine degli anni Cinquanta) e dal premio Nobel per quanto riguardava gli altri due. In misura piu' marginale, erano state pubblicate alcune traduzioni di Umberto Saba e Sandro Penna, senza contare la forte presenza di Pasolini, non ancora considerato, tuttavia, un poeta.
Diversamente dagli autori di narrativa, diventati - soprattutto dal 1985 al 1990 - oggetto di una vera e propria infatuazione, e tradotti secondo criteri talvolta esclusivamente commerciali, i poeti i cui testi non rientravano, agli occhi degli editori francesi, nella stessa strategia di mercato, furono tradotti in modo rigoroso, nel rispetto della cronologia e soprattutto dei rapporti esistenti fra le loro opere. I lettori francesi hanno percio' assistito, ad un tempo, alla pubblicazione di "voci" isolate, ancora completamente sconosciute, cosi' come di "reti" e corrispondenze o di movimenti poetici, legati sia ad un passato recente, come l'ermetismo (Luzi, Bigongiari ..), che all'attualita', anche se il termine "movimento" puo' sembrare, in tal caso, un po' eccessivo, quando si tratta, ad esempio, degli autori del "neo-orfismo" (Conte, Mussapi ..).
La poesia italiana contemporanea e' stata tradotta da un numero abbastanza ristretto di traduttori e/o poeti francesi (Jean-Baptiste Para, Philippe Di Meo, Jean-Charles Vegliante, Philippe Renard, Patrice Angelini, Jean-Yves Masson e l'autore di questo articolo): a questo fatto si deve una certa coerenza delle politiche editoriali e dei risultati letterari raggiunti. Sono stati tradotti dapprima i poeti della "terza generazione", come Bertolucci, Caproni, Luzi e Sereni (con un certo ritardo Bigongiari), e due grandi esponenti della "quarta generazione", Fortini e Zanzotto. Nello stesso tempo, da un lato era ormai disponibile l'edizione integrale del *Canzoniere* di Saba, Gatto veniva pubblicato in francese e Penna diventava oggetto di diversi studi.
Dall'altro lato erano ormai accessibili poeti piu' giovani, come Zeichen, Conte, Magrelli, De Angelis e Mussapi. Di tutti questi autori erano disponibili edizioni con testo a fronte, ad eccezione di quelli inclusi in una traduzione collettiva del centro "Poesie et Traductions" di Royaumont, che rifiuta programmaticamente il bilinguismo, a vantaggio del solo testo francese, elevato a dignita' di originale.
In un secondo tempo, la poesia di Pasolini, in lingua italiana e in dialetto, fu tradotta in misura piu' ampia, mentre furono pubblicati in francese Amelia Rosselli, Maria Luisa Spaziani e Luciano Erba.
Subito le opere di alcuni di questi poeti (Penna, Gatto, Luzi, Saba, Bigongiari, a cui vennero ad aggiungersi Sinisgalli e Cristina Campo) divennero disponibili in edizioni tascabili, con tirature di gran lunga superiori ai mille esemplari, in genere limite massimo in Francia quando si tratta di poesia tradotta.
La ricezione di queste molteplici traduzioni, complementari ad alcune antologie (tra cui una - *Lingua* - dedicata nel 1995 alla giovane poesia, che ha fatto scoprire in Francia Viviani, Vivian Lamarque, D'Elia, Buffoni e Patrizia Valduga) consente due livelli di analisi: esiste una ricezione ad opera dei critici e un'altra ad opera di poeti o scrittori francesi. La
critica specializzata (dalla "Nouvelle Revue Française" a "Sud", da "Europe" ad "Action poetique", dalla "Quinzaine litteraire" al "Magazine litteraire") o generica (come i supplementi dei principali quotidiani e settimanali), ha salutato in modo significativo le traduzioni di Luzi, Caproni e Zanzotto. Grazie alla crescente "ondata italiana", questi poeti hanno ottenuto tra il 1985 e il 1986 articoli numerosi e diversificati almeno quanto i romanzieri tradotti contemporaneamente. Ma una parte di questa ricezione era artificiosa, perche' dovuta piu' all'identita' nazionale degli autori che ad una lettura approfondita delle loro opere.
Dopo il 1988, l'accoglienza critica riservata ai poeti italiani tradotti di recente torno' quella normalmente riservata alle produzioni poetiche.
Se si volesse tentare un bilancio di dodici anni di traduzioni (1985-1997), senza dubbio i poeti italiani piu' celebrati dalla critica francese sarebbero Luzi, Caproni, Zanzotto, mentre si vedrebbe confermata la fama di Pasolini e Saba considerato uno dei poeti piu' importanti di questo secolo. Tra i nuovi autori, Magrelli, che tuttavia e' stato tradotto fino ad oggi solo su riviste o in *plaquettes* a tiratura limitata, gode di innegabile prestigio, cosi' come Conte e De Angelis. Gli stessi autori si sono imposti all'attenzione degli scrittori e poeti piu' sensibili alla poesia straniera (Bonnefoy, Jaccotet, Deguy, Dupin, Frénaud, Deluy ..), ma non si puo' parlare di una vera e propria influenza poiche' le traduzioni, troppo recenti, non sono state ancora abbastanza metabolizzate dalla poesia francese.
I poeti italiani contemporanei sono dunque conosciuti in Francia in modo abbastanza fedele rispetto a quella che sembra essere la loro realta' al di la' delle Alpi. Restano comunque aperti alcuni problemi, come la rivalutazione della neoavanguardia, che dovrebbe essere ormai possibile (dopo un periodo di eccessivo rifiuto, dovuto ad un ritorno ad una poesia "del senso"), o ancora il consolidarsi del ruolo di Sereni e Bertolucci, o infine la traduzione di due autori fondamentali: Giovanni Giudici e Alda Merini (l'opera poetica di Giovanni Raboni e' in corso di traduzione).

[Traduzione dal francese di Anna Frabetti]
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PRESENTAZIONI / A, gennaio 1998. Anno IV, 1.

Direttore: Federico Pellizzi. Redazione: Daniela Baroncini, Eleonora Conti,
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Reg. Trib. di Bologna n. 6436 del 19 aprile 1995 - ISSN 1124-1578

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