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BOLLETTINO '900 - Notizie / E, marzo 1998
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SEMINARIO SULLA TRADUZIONE INTERSEMIOTICA Periodo: marzo-giugno 1998 Aula Magna di Via San Vitale 59, Venerdi' ore 11-13 Obbiettivi e problemi aperti Il seminario sara' un momento di ricognizione sui problemi posti dalla traduzione tra semiotiche, per confrontare punti di vista teorici differenti, prestando attenzione sia a problemi di taglio epistemologico che a quelli specifici dell'analisi semiotic a nei vari settori di applicazione. Sottolineamo alcune possibili piste operative. Se Jakobson definiva la traduzione intersemiotica "l'interpretazione dei segni linguistici per mezzo di sistemi di segni non linguistici" (1966), Genette parla ormai di ipertestualita', dato che la trasposizione identifica "un testo al secondo grado [.. .] o un testo derivato da un altro preesistente" (1982: 8). A partire dalla teoria hjemsleviana degli 'strati' (Hjelmslev, 1954) che contribuiscono a formare i 'piani' dell'Espressione e del Contenuto di un linguaggio, potremmo dire che c'e' traduzione intersemiotica quando vi e' la riproposta, in una o piu' semio tiche con diverse sostanze dell'espressione, di una forma del contenuto intersoggettivamente riconosciuta come legata, ad uno o piu' livelli di pertinenza, alla forma del contenuto di un testo di partenza. Le migrazioni del senso e degli affetti in cui ancora si parla di maggiore o minore fedelta' al testo 'originale' si trovano negli adattamenti di opere letterarie in testi teatrali, e nella loro trasposizione filmica, ma vorremmo considerare anche, ad ese mpio, la trasformazione di un testo poetico in uno musicale o pittorico, oppure il passaggio dai linguaggi sensoriali a testi visivi o letterari. Un'ipotesi di coerenza tra i testi in relazione di traduzione si puo' trovare nella riproposta di effetti di senso analoghi a quelli previsti dal testo di partenza. Se accettiamo che la traduzione sia sempre un'interpretazione, legata a relazioni polemico-contrattuali, si pongono come ipotesi sia quella di portare il lettore a comprendere l'universo semiotico del testo di partenza, sia quella di trasformare il testo 'originale' in vista dell'universo semiotico di ricezione. Cambiando strategia e modi del tradurre muta dunque il testo di arrivo, tanto piu' nella traduzione in semiotiche diverse dal testo di partenza, mentre quest'ultimo si apre a piste interpretative che possono divenire vere e proprie risemantizzazioni. Modalita' Il seminario si articolera' in 12 incontri. I relatori esporranno in circa cinquanta minuti un caso di traduzione, sul quale verra' aperto il confronto con i partecipanti attraverso la mediazione di un discussant. Le modalita' degli interventi possono va riare dalla presentazione di un'analisi gia' definita, alla proposta di un lavoro collettivo sui testi introdotti dal relatore (si chiede in questo caso di mettere i testi anticipatamente a disposizione). I relatori saranno invitati ad esplicitare i preli minari teorici del proprio lavoro, in vista di una definizione allargata della traduzione intersemiotica, che potrebbe partire da un lessico comune, ad esempio riguardo a termini come equivalenza, comparazione, commensurabilita', coerenza, fedelta', ecc..
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