![]() Note: 1 R. Ceserani, Eresie corrosive riflesse sull'acqua, in «il manifesto», 27 marzo 2012, p. 10; A. Tabucchi, Autobiografie altrui, in Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori, Milano, Feltrinelli, 2003, p. 102. 2 R. Ceserani, Un messaggio dall'isola di Arianna, in «il manifesto», 18 marzo 2001, p. 12. 3 Ibid. A. Tabucchi, Si sta facendo sempre più tardi. Romanzo in forma di lettere, Milano, Feltrinelli, 2001, p. 226. 4 Ivi, p. 93. 5 «Ho saudades di lui», A. Tabucchi, L'araba fenice. Tentativo dissennato di definire a un amico una parola indefinibile, in M. Domenichelli et.al. (a cura di), Studi di letterature comparate in onore di Remo Ceserani, vol. I: Letture e riflessioni critiche, Manziana, Vecchiarelli editore, 2003, p. 347. Ripubblicato, con l'aggiunta della dedica «Per Remo Ceserani», in A. Tabucchi, Di tutto resta un poco. Letteratura e cinema, a cura di A. Dolfi, Milano, Feltrinelli, 2013, pp. 56-64. 6 Ibid. 7 Si ricorda qui il necrologio di P. Pellini, Le affinità illuministe di un critico generoso, in «il manifesto», 2 novembre 2016. 8 Ceserani nell'in memoriam per Tabucchi parla di «uno stile di denuncia sferzante che ricorda i modelli di grandi intellettuali come Hugo, Zola, Sartre». R. Ceserani, Eresie corrosive riflesse sull'acqua, cit. 9 Tra gli aspetti che meglio definiscono il lascito di Ceserani, Lazzarin elenca «l'ottimismo» e «lo spirito enciclopedico». S. Lazzarin, Presentazione, in S. Lazzarin e P. Pellini (a cura di), Un «osservatore e testimone attento». L'opera di Remo Ceserani nel suo tempo, Modena, Mucchi Editore, 2018, pp. 16-17. 10 Ceserani intitola il suo contributo all'omaggio a Tabucchi fatto all'università di Pisa Sulle curiosità intellettuali di Tabucchi e i suoi modelli, non solo letterari, in V. Tocco (a cura di), Adamastor e dintorni. In ricordo di Antonio Tabucchi, Pisa, Edizioni ETS, 2013, pp. 57-69. Qui lo studioso attribuisce a Tabucchi una «inesausta curiosità» (p. 58). 11 S. Lazzarin, Presentazione, cit., pp. 16-17. 12 Si tratta della citazione di uno dei passi autobiografici nei libri di Ceserani scelta dai curatori Lazzarin e Pellini per il titolo del loro omaggio al maestro. R. Ceserani, Guida allo studio della letteratura, Roma-Bari, Laterza, 1999, p. xxxiii. 13 S. Lazzarin (a cura di), Bibliografia delle opere di Remo Ceserani 1958-2017, in S. Lazzarin e P. Pellini (a cura di), Un «osservatore e testimone attento», cit., pp. 745-746. 14 R. Ceserani, Guida breve allo studio della letteratura, Roma-Bari, Laterza, 2003, pp. 114-115. 15 A. Tabucchi, Post-prefazione (Dopo, dunque prima), in Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori, cit., p. 12. 16 A. Tabucchi, Labirintite, in Autobiografie altrui, cit., p. 73, cit. da R. Ceserani in Personaggi in cerca di un sogno d'autore, in «il manifesto», 29 giugno 2003, p. 13, e in Eresie corrosive riflesse sull'acqua, cit. 17 R. Ceserani, Personaggi in cerca di un sogno d'autore, cit. 18 A. Tabucchi, Autobiografie altrui, in Id. , Autobiografie altrui, cit., p. 102. 19 S. Lazzarin, Presentazione, cit., p. 12. Di impronta "metacritica" sono da considerare R. Ceserani, Breve viaggio nella critica americana, Pisa, ETS, 1984, e Raccontare il postmoderno, Torino, Bollati Boringhieri, 1997. 20 A. Tabucchi, Autobiografie altrui, in Id., Autobiografie altrui, cit., p. 91. 21 A. Bernardelli, Raccontare. Il ruolo e la funzione della narrazione nel lavoro di Remo Ceserani, in S. Lazzarin e P. Pellini (a cura di), Un «osservatore e testimone attento», cit., p. 384. 22 S. Lazzarin, Presentazione, cit., p. 17. 23 R. Ceserani, Sulle curiosità intellettuali di Tabucchi e i suoi modelli, non solo letterari, in V. Tocco (a cura di), Adamastor e dintorni, cit., p. 66. 24 L'insoddisfazione di Bauman nei confronti del termine "postmodernità" espressa in un'intervista a Keith Tester (Z. Bauman e K. Tester, Conversations with Zygmunt Bauman, Cambridge, Polity Press, 2002, p. 97; cit. in R. Ceserani, Intellettuali liquidi o in liquidazione?, in P. Antonello e F. Mussgnug (a cura di), Postmodern Impegno. Ethics and Commitment in Contemporary Italian Culture, Oxford, Peter Lang, 2009, p. 36), viene commentata da Ceserani nel seguente modo: «"'Postmodernity' and 'postmodernism' have been hopelessly confused, used in many cases synonymically". Vista dalla prospettiva italiana, devo dire che questa lamentela di Bauman risulta ancor più giustificata, perché da noi la differenza, pur essendo stata talvolta recepita, non è stata davvero mai riconosciuta - forse per la fortissima tentazione, tradizionale nei nostri intellettuali, di fare gruppo, aderire a schieramenti, formulare tendenze e programmi» (p. 37). 25 Z. Bauman, Liquid Modernity, Cambridge, Polity Press, 2000. 26 R. Ceserani, Ripensamenti. Gli esempi di Zygmunt Bauman, Clifford Geertz e Massimo Recalcati, in A. M. Binet e M. Bovo Romoeuf (a cura di), Le devenir postmoderne: La sensibilité postmoderne dans les littératures italienne et portugaise, Bruxelles, Peter Lang, 2014, p. 72. Osservazioni simili Ceserani le aveva già espresse in Alla rincorsa della condizione umana, in «il manifesto», 3 giugno 2006. 27 S. Lazzarin, Presentazione, cit., p. 17. 28 A. Tabucchi, La mia vita altrove. La casa, la patria, la lingua italiana. Intervista con Marco Dell'Oro, in G. Bertone, D. Ferraris, et al., Antonio Tabucchi narrateur, Paris, Cahiers de l'Hôtel de Gallifet, 2012, p. 38. 29 Ibid. 30 A. Tabucchi, Elogio della letteratura, in Di tutto resta un poco. Letteratura e cinema, Milano: Feltrinelli, 2013, pp. 11-19. Come precisa Anna Dolfi nelle Notizie sui testi, «Si tratta di un testo che viene da lontano, nel senso che è stato spesso ripreso, variato, tagliato in forme diverse» (p. 279). 31 Si tratta del titolo dell'ultimo paragrafo dell'Introduzione alla Guida allo studio della letteratura, cit., che Massimo Fusillo commenta come segue: «[È] una sorta di confessione metodologica; lo si può quasi considerare un viatico per il nuovo millennio, o una conclusione in cui Ceserani condensa tutta la sua attività di critico e intellettuale, anche se il tono non ha nulla di solenne o di assertivo: siamo lontani dall'idea di un manifesto programmatico» (M. Fusillo, Un critico eclettico (prospettivista, relativista), in S. Lazzarin e P. Pellini (a cura di), Un «osservatore e testimone attento», cit., p. 489. 32 A. Tabucchi, Elogio della letteratura, cit., p. 12. 33 R. Ceserani, Elogio dell'eclettismo, «Messa a fuoco» #46, in «Aracne», dicembre 2015, riprodotta in Tematiche: Remo Ceserani - Messa a fuoco, «Aracne», giugno 2020, <https://aracne-rivista.it/messa-a-fuoco/> (30 dicembre 2023), p. 116 e p. 118. 34 R. Ceserani, Sulle curiosità intellettuali di Tabucchi, cit., p. 61.
35 R. Donnarumma, Ipermodernità. Dove va la narrativa contemporanea, Bologna, il Mulino, 2014, pp. 60, 69, 115. Per una critica alle posizioni di Donnarumma si veda R. Ceserani, La maledizione degli "ismi", in «Allegoria» 65-66, 2012, pp. 191-213. Si fa riferimento a A. Tabucchi, Sostiene Pereira. Una testimonianza, Milano, Feltrinelli, 1994; La testa perduta di Damasceno Monteiro, Milano, Feltrinelli, 1997; L'oca al passo. Notizie dal buio che stiamo attraversando, Milano, Feltrinelli, 2006. 36 R. Ceserani, Sulle curiosità intellettuali di Tabucchi, cit., p. 61. 37 G. Ferroni, Per Remo: curiosità sempre in viaggio, in S. Lazzarin e P. Pellini (a cura di), Un «osservatore e testimone attento», cit., pp. 503, 504, 507. 38 G. Ferroni, Per un eclettismo diffidente, in M. Domenichelli et.al. (a cura di), Studi di letterature comparate, cit., p. 177: «Parlerei insomma di un eclettismo diffidente: eclettismo (che mi porta a concordare con l'amico Remo, a cui qui facciamo affettuoso omaggio), ma appunto diffidente (e in questo credo di essere un po' meno d'accordo con lui). E diffidenza significa per me interrogare fino in fondo le contraddizioni di cui qui ho cercato di sottolineare il rilievo e la crucialità per la stessa sopravvivenza della critica della letteratura». 39 R. Luperini, Lettera a Remo, per un ricordo comune, in M. Domenichelli et. al. (a cura di), Studi di letterature comparate, cit., pp. 238-239: «In questa situazione, l'eclettismo che tu proponi come soluzione può essere un male minore e anche corrispondere a un sano relativismo critico e metodologico, dopo la crisi delle certezze del passato. Ma non è un'alternativa al presente; è il presente. [...] Dalla crisi della critica non si esce attraverso la critica, ma ricostruendone i fondamenti, e cioè la motivazione sociale». 40 A. Bernardelli, Raccontare. Il ruolo e la funzione della narrazione nel lavoro di Remo Ceserani, cit., pp. 385 e 395. 41 R. Ceserani, Critica dell'oggi, poesia di un domani, in «il manifesto», 31 dicembre 1991, p. 10. 42 Ibid. 43 R. Ceserani, Intellettuali liquidi o in liquidazione?, cit., p. 39. 44 Ivi, p. 44. 45 R. Ceserani, Lampi di Tabucchi nel buio italiano, in «il manifesto», 25 maggio 2006, p. 15. 46 G. Ferroni, Per Remo, cit. p. 509. Ferroni si ricorda anche della «formidabile apertura» di Remo, «dell'ironia, di un certo spirito settecentesco, di un gusto dell'aneddoto, della riduzione limitante», e come tutto ciò «era ben evidente nella sua conversazione, nei suoi racconti orali e nel leggero riso con cui li accompagnava» (p. 508). 47 R. Ceserani, Viaggio in Italia del dottor Dapertutto. Attraverso vizi (e virtù) degli intellettuali, Bologna, il Mulino, 1996. 48 Il commento di cui viene corredata la raccolta «organica e completa» dei suoi «brevi aforismi, elzeviri e spunti di riflessione» messa in rete dalla rivista «Aracne» parla di «una panoramica della sua partecipazione ai fatti della vita sociale, piena di ironia e saggezza» (p. 1). 49 R. Ceserani, «Messa a fuoco» #1, L'infinito, in «Aracne» 2012, Messa a fuoco, <https://aracne-rivista.it/messa-a-fuoco/>, pp. 2 e 4. 50 N. Zancan, «Cerchiamo di rendere dolce almeno la morte. Portiamo loro dei fiori», in «La Stampa», 21 aprile 2015, <https://www.lastampa.it/cronaca/2015/04/21/news/cerchiamo-di-rendere-dolce-almeno-la-morte-portiamo-loro-dei-fiori-1.35275119/> (30 dicembre 2023). 51 R. Ceserani, «Messa a fuoco» #40, La tomba del migrante ignoto, in «Aracne», aprile 2015, Messa a fuoco, https://aracne-rivista.it/messa-a-fuoco/, pp. 98-100. L'episodio è meno desolante nel servizio di Zancan (Ibid.), che narra anche di come «il direttore generale dell'ospedale Mater Dei, Ivan Falzon, ha scritto un messaggio su Facebook dettato dall'emotività del momento. "Nessuno saprà neppure che sono morti. Nessuno porterà dei fiori. Facciamolo noi, come farebbero i loro amici e i loro parenti. Cerchiamo di rendere dolce almeno la morte"». 52 R. Ceserani, «Messa a fuoco» #55, Han, in «Aracne» 2016, Messa a fuoco, <https://aracne-rivista.it/messa-a-fuoco/>, pp. 141-143. Si veda anche la recensione dedicata al romanzo: R. Ceserani, Han Kang, frutto di un sogno a Seul, in «il manifesto», 16 ottobre 2016. 53 Ceserani ricorda nel suo tributo a Tabucchi il rapporto di amicizia con Vittorio Sereni, il quale gli era stato presentato dal suo maestro e amico Silvio Guarnieri, che ha portato alla pubblicazione nel 1978 presso Mondadori del Piccolo naviglio, e più tardi della raccolta Il gioco del rovescio nel 1981 presso il Saggiatore. Si trattò di «una bella amicizia, basata anche su gusti comuni e una dichiarata e affine tendenza a vedere le cose attraverso il gioco del rovescio». R. Ceserani, Sulle curiosità intellettuali di Tabucchi e i suoi modelli, non solo letterari, cit., p. 57. 54 Si tratta di una lettera indirizzata al regista Fernando Lopes e scritta da un medico scienziato emigrato negli Stati Uniti che sospetta di essere stato "abusato" da Tabucchi per definire il personaggio di Spino ne Il filo dell'orizzonte. In questa lettera il mittente narra di essere stato al Bard College nel momento in cui Tabucchi si trovava lì «invitato per una serie di lezioni dal professor Norman Manea». Dice che non fatica «a pensare che questi due scrittori si siano perfettamente intesi: la vita si incarica sempre di fare incontrare le persone con la medesima visione del mondo. Nel loro caso un bacillo pessimista che, detto con franchezza e al di là del giudizio sui loro libri, considero sostanzialmente reazionario, anche se nelle loro posizioni pubbliche entrambi si presentano spesso come difensori della nostra democrazia». A. Tabucchi, Autopsia, in Autobiografie altrui, cit., pp. 67-68. 55 La citazione è posta in epigrafe a S. Lazzarin, Presentazione, cit. 56 R. Ceserani, Sulle curiosità intellettuali di Tabucchi e i suoi modelli, non solo letterari, cit., p. 59. 57 N. Manea, Il mio amico Antonio, esule come me, in «Corriere della Sera», 29 marzo 2012, cit. in B. Mazzoni, Fra gli amici romeni di Antonio, in V. Tocco (a cura di), Adamastor e dintorni, cit., p. 42. 58 Ivi, pp. 43-44. 59 Ivi, p. 45. 60 R. Ceserani, Molte lingue per dire l'Europa, in «il manifesto», 22 settembre 2005. 61 R. Ceserani, Miti moderni di Cărtărescu, in «il manifesto», 8 novembre 2003. 62 Ibid. 63 A. Tabucchi, Norman Manea, in Di tutto resta un poco, cit., p. 143. 64 Nel necrologio di Tabucchi, Ceserani fa menzione della «combriccola degli amici di Avane» (Eresie corrosive riflesse sull'acqua, cit.). E nel suo ricordo inserito in Adamastor e dintorni (cit., pp. 57-58) egli spiega: «[la] chiamavano "la scuola di Avane" (a cui facevano capo parecchi scrittori pisani, come Athos Bigongiali e Ugo Riccarelli, i quali erano soliti ritrovarsi con Tabucchi e altri amici al ristorante La Oliveta, appunto ad Avane, un paese tra Pontasserchio e Vecchiano reso famoso da un verso di Carducci in Faida di comune)». 65 Di Tabucchi si veda Athos Bigongiali, in Di tutto resta un poco, cit., pp. 227-228. 66 R. Ceserani, La passione e gli strumenti, in «il manifesto», 8 febbraio 1996. 67 B. Mazzoni, Fra gli amici romeni di Antonio, cit., p. 39. 68 A. Tabucchi, Autobiografie altrui, cit., p. 102. 69 R. Ceserani, Malinconia, in Dizionario dei Temi Letterari, a cura di R. Ceserani et.al., vol. II, F-O, 2007, pp. 1369-1374. 70 R. Ceserani, Lampi di Tabucchi nel buio italiano, cit. 71 «Aracne», cit., p. 1. Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 2023 <http://www.boll900.it/2023-i/Jansen.html> gennaio-maggio 2023, n. 1-2 |