[B900] Notizie/C - CfP: Quale memoria per il noir italiano?

Redazione di Bollettino '900 redazione at boll900.it
Thu Oct 18 18:11:57 CEST 2007


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    BOLLETTINO '900 - Notizie / C, ottobre 2007

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SOMMARIO:

- Quale memoria per il noir italiano?
   Un'indagine pluridisciplinare
   Louvain-la-Neuve, 15-16 Maggio 2008
   Call for Papers
   (scadenza 31 ottobre 2007)

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QUALE MEMORIA PER IL NOIR ITALIANO?
UN'INDAGINE PLURIDISCIPLINARE

LOUVAIN-LA-NEUVE, 15-16 MAGGIO 2008

Tappa 2 di "Il romanzo poliziesco, la storia, la memoria"
(Universite de Provence, 6-8 marzo 2008)

Relatori invitati:

Carlo Lucarelli (scrittore)
Elfriede Muller (Berlino)
Raffaella Petrilli (Universita' della Tuscia)

Organizzazione: Universiteit Antwerpen e Universite
Catholique de Louvain

Luogo: Universite Catholique de Louvain, Departement
d'etudes romanes, Place Blaise Pascal 1, Louvain-la-Neuve

Comitato organizzativo:
Monica Jansen (UA), Yasmina Khamal (UCL), Gigliola Mavolo
(UA), Cessidia Pacella (UCL), Margherita Romengo (UCL)

Comitato scientifico:
Jennifer Burns (University of Warwick), Walter Geerts (UA),
Gian Paolo Giudicetti (UCL), Monica Jansen (UA), Inge
Lanslots (UA), Costantino Maeder (UCL), Claudio Milanesi
(Universite de Provence), Anne Begenat-Neuschafer (RWTH Aachen),
Marie-France Renard (St. Louis Bruxelles), Bart Van den Bossche
(KU Leuven), Dieter Vermandere (UA)

Persone di contatto: Monica Jansen (monica.jansen at ua.ac.be) e
Yasmina Khamal (yasmina.khamal at uclouvain.be)

FORMA DEL CONVEGNO:

Seminario
Verranno selezionati dal comitato organizzativo e scientifico
non piu' di 15 paper. Si parte dal presupposto che i
partecipanti della tappa 2 vogliano anche partecipare
alla tappa 1. E' possibile riproporre lo stesso argomento
presentato durante il convegno all'Universite' de Provence
a marzo, a condizione che corrisponda al taglio tematico
del seminario. Si trattera' pur sempre di due pubblicazioni
indipendenti. Il seminario sara' limitato al caso del
giallo storico italiano e non coinvolge il giallo latino-
americano come invece a Aix en Provence.

Come funziona il seminario:
Lo scopo e' di arrivare a un approfondimento degli
apparati critici presentati nei paper cosi' da poter
giungere a una tematica e a un concetto teorico generale
da applicare a vari casi specifici che illustrano la
tesi centrale del seminario. Si vuole in questo modo
da un lato mettere in atto il dialogo interdisciplinare
proposto dagli studi sulla memoria culturale (Erll,
Rigney, Traverso), e dall'altro interrogare quale
"memoria collettiva" il giallo/noir italiano propone
per la coscienza storica di una nazione che si prospetta
divisa. Il prodotto finale sara' un libro (lingua di
pubblicazione ancora da definire). A differenza del
convegno a Aix, qui l'accento e' posto sulla discussione
critica dei vari contributi. La discussione si effettua
in varie tappe:

*I paper vengono distribuiti in anticipo cosi' che tutti i
partecipanti li possano leggere prima del seminario
*Dei relatori ospiti verranno distribuiti testi introduttivi
alla loro specializzazione. Dello scrittore invitato verra'
distribuito un romanzo breve o racconto che possa servire
da "campione" durante il seminario
*Per ogni contributo viene indicato un "referente". A ogni
partecipante viene richiesto di preparare dei punti per la
discussione.
*I relatori ospiti riceveranno in anticipo i contributi
piu' affini alle loro specializzazioni. Dopo le conferenze
dei relatori ospiti ci sara' la possibilita' di porre domande
specifiche relative ai contributi che riguardano il loro campo
di ricerca.

Lingue seminario:
La lingua di comunicazione prevalente sara' l'italiano. A
seconda del relatore ospite si passa anche al francese
e/o inglese

TEMARIO:

QUALE MEMORIA PER IL NOIR ITALIANO? UN'INDAGINE PLURIDISCIPLINARE

Esplorando gli approcci pluridisciplinari possibili
negli studi della memoria culturale, il seminario
intende approfondire le questioni presentate nel
temario del convegno all'Universite' de Provence,
"Il romanzo poliziesco, la storia, la memoria", in
particolare quelle attinenti al romanzo come anti- o
contro storia. Al contempo, ci si chiedera' anche se
il romanzo poliziesco possa funzionare come vettore
della memoria dimenticata (o occultata) o se invece
possa diventare strumento di revisionismo storico.

Partendo dal presupposto che il genere del romanzo
d'inchiesta, sia esso giallo o noir, riveste un ruolo
essenziale per la costruzione di una memoria collettiva,
si profilano una serie di quesiti:
- Quale memoria si costruisce dal punto di vista della
criminalita'?
- Qual e' il rapporto tra fatti e interpretazione, tra
mainstream e movimenti anti, tra macrostoria e microstoria?
- Come definire la memoria nel romanzo d'inchiesta: come
processo conoscitivo, ricerca di verita' e/o rivendicazione
di giustizia, come coscienza storica (collettiva), come
esperienza trasmessa, come tentativo di costruire una
continuita' o una cesura, come "resistenza" al presente
o "nostalgia" del passato? Insomma, qual e'
l'impatto della memoria sulla percezione del presente?
- Come si costruisce il delitto? Chi sono le vittime e chi
i colpevoli? Come queste domande sono riconducibili alla
questione dell'impegno?
- Quali gruppi sociali (di eta', classe, regione, etnia,
gender) trasmettono e mediano la memoria del crimine? Vale
a dire, quali punti di vista attualizzano il passato del
crimine nel presente e come? Come contribuisce il paratesto
a costruire una s/Storia?
- Quale forma dare alla storia e alla memoria per potersi
immaginare un futuro? E come si diventa portavoce della
memoria trasmessa (si pensa al collettivo Wu Ming)?
- In che modo il giallo italiano riesce a coniugare memoria
culturale e cultura popolare? Qual e' il ruolo dei media,
della musica (pop, punk, popolare), della cultura
popolare (underground o meno)?
- Le modalita' del poliziesco attuale riescono a rendere
conoscibile il mistero o invece lo arrestano ad immagini-icone?

Il seminario predilige un approccio pluridisciplinare
in cui prevalgono modelli integrativi di memoria culturale.
In questo modo sara' possibile rintracciare i "quadri
mediali attualizzati nel noir italiano della produzione
"post Scerbanenco" per costruire una (contro)memoria
dell'Italia del dopoguerra. Le discipline nel nostro
caso oltre alla memoria sono legate alla testualita',
e sono concepite all'interno di un dialogo interdisciplinare.
Percio' i contributi potranno essere inseriti in una (o piu'
di una) delle tre sezioni seguenti:

1. Memoria, cultura e testo

2. Memoria, cultura e multitestualita'

3. Memoria, cultura e ricezione

Ogni sezione avra' alcune peculiarita':

1. prevalgono qui approcci "immanenti" e strutturali che
vertono a studiare processi narrativi di memoria collettiva.
* Fino a che punto la suspense nel giallo contribuisce
all'attuazione di una memoria (collettiva)?
* La "paura" materializzata nella finzione d'inchiesta
potrebbe essere analizzata come un "prodotto del declino
dell'esperienza trasmessa" (Traverso 2006)?
* C'e' una differenza tra media testuali (orali e scritti)
visivi e musicali nel modo in cui la memoria del crimine
viene evocata e incisa? Si pensi alla multimedialita' di
certi autori noir come per esempio Carlo Lucarelli.
* Come viene costruito il livello cognitivo della memoria
(collettiva) del crimine? Fino a che punto la memoria
collettiva, costruendo linee di continuita' o di cesura,
puo' diventare "resistenza" al presente? O si dovrebbe
piuttosto parlare di "nostalgia", o di "revisionismo"?

2. prevalgono qui problemi legati ai processi intermediali
di traduzione, ad esempio, alla polifonia diacronica e
sincronica, ai riferimenti extra-letterari e la loro
trasformazione in icone, all'interfecondazione o
contaminazione tra quadri mediali, alla trasduttibilita',
ecc.
* La traduzione di noir italiani puo' insegnarci qualcosa
sulla globalizzazione o sulla localita' della memoria del
crimine?
* Quali icone hanno bisogno di spiegazione e fino a quanto
la loro condivisibilita' e' legata a quadri sociali e
mediali della memoria?
* La trasposizione di romanzi noir a fumetti, film e
serial televisivi comporta una rivalita' di attenzione,
una trasformazione della memoria trasmessa?

3. prevalgono qui problemi legati ai modi della ricezione,
all'etica della lettura, alla "rivalita'" tra vari media di
trasmissione, alle costellazioni plurimediali della memoria
che trasformano il noir in genere prediletto per dar forma
alla memoria collettiva, ecc.
* Quale ruolo spetta al lettore/spettatore nel processo di
memorializzazione?
* La rappresentazione della violenza nel noir comporta la
sua assuefazione?
* Quale ruolo viene svolto da articoli di giornale, recensioni,
interviste e trasmissioni televisive nella costruzione di una
memoria del crimine attraverso la (non)finzione? Si pensi al
caso di "Gomorra" di Roberto Saviano.

In altre parole, per ogni sezione potranno dominare approcci
narratologici, filosofici, semiotici, pragmatici, decostruzionisti,
linguistici, psicologici, fisiognomici, gender, ecc.

Le proposte (non piu' di 300 parole con chiara indicazione
delle discipline adottate e della rilevanza dell'argomento
per il tema del seminario, corredate di breve bibliografia
essenziale e dati personali) devono pervenire all'indirizzo:
giallo at uclouvain.be

entro e non oltre il 31 ottobre 2007. Per ulteriori
informazioni si possono contattare Monica Jansen
(monica.jansen at ua.ac.be) e Yasmina Khamal
(yasmina.khamal at uclouvain.be).
Il sito del seminario si trova all'indirizzo:
http://giallo.fltr.ucl.ac.be

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(c) Bollettino '900 - versione e-mail
Electronic Newsletter of '900 Italian Literature
Notizie/C, ottobre 2007. Anno XIII, 5.

Direttore: Federico Pellizzi
Redazione Newsletter: Michela Aveta, Eleonora Conti,
Anna Frabetti, Luisa Magnoli, Giuseppe Nava, Saverio Voci.

Dipartimento di Italianistica
dell'Universita' di Bologna,
Via Zamboni 32, 40126 Bologna, Italy,
Fax +39 051 2098595; tel. +39 051 2098595/334294.
Reg. Trib. di Bologna n. 6436 del 19 aprile 1995.
ISSN 1124-1578

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