Note:


1  R. Pertici, Mazzinianesimo, fascismo, comunismo: l'itinerario politico di Delio Cantimori, in «Storia della storiografia», 1997, n. 31, p. 67, nota 12.

2  E. Gentile, Alcune considerazioni sull'ideologia fascista, in «Storia contemporanea», 1974, n. 1, ora in Id., Fascismo. Storia e interpretazione, Roma-Bari, Laterza, 2002, p. 83.

3  Id., La Grande Italia. Ascesa e declino del mito della nazione nel ventesimo secolo, Milano, Mondadori, 1992, p. 182.

4  Id., Il culto del littorio. La sacralizzazione della politica nell'Italia fascista, Roma-Bari, Laterza, 2001, p. 105.

5  Cfr. L. Mangoni, L'interventismo della cultura. Intellettuali e riviste del fascismo, Roma-Bari, Laterza, 1974.

6  Cfr. la lettera del 29 ottobre 1949 scritta da Henry Swabey a Pellizzi: «Pound writes enthusiastically about your work. [...] I expect that you have seen Peter Russell by now and that he may have discussed the translation of your work into English. P.P. [Ezra Pound, N.d.R.] thinks that you, C.H. Douglas and M. Blegion are the only people capable of constructive thought in our present stress» (ACP, b. 36, f. 54).

7  G. Santomassimo, Intellettuali nel Novecento italiano tra moralità e moralismo, in «Italia contemporanea», giugno 2002, n. 227, p. 316.

8  L'immagine di un chirurgo che ha fallito l'operazione è stata usata più volte dallo stesso Pellizzi nel secondo dopoguerra, secondo quanto ci è stato riferito da separate testimonianze, sorprendentemente convergenti su questo punto, di amici e colleghi, quali Luciano Cavalli e Giovanni Bechelloni, che qui ringraziamo.

9  Francesco Alberoni, ad esempio, scrive a Pellizzi il 22 dicembre del 1964: «Considero un onore essere avviato alla sociologia nel periodo in cui Lei la rappresentava in Italia come primo ed unico ordinario. La nostra disciplina è legata, per la storia futura, al Suo nome e al Suo ricordo, non solo scientifico, ma anche umano, al Suo coraggio morale, alla Sua sincerità, al Suo stile, che sono per me ammaestramento indelebile» (ACP, busta 41, fasc. 69).

10  Un primo studio in tal senso è stato effettuato a metà degli anni Settanta da Laura Balbo, Giuliana Chiaretti, Gianni Massironi, L'inferma scienza. Tre saggi sull'istituzionalizzazione della sociologia in Italia, Bologna, Il Mulino, 1975. Più di recente Filippo Barbano ha intrapreso un'opera di ricostruzione della storia della disciplina e del suo inserimento nel mondo accademico italiano. Cfr. F. Barbano, La sociologia in Italia. Storia, temi e problemi (1945-1960), Roma, Carocci, 1998; Id., La sociologia in Italia. Le trasformazioni degli anni '70, Milano, Franco Angeli, 2003.


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Giugno-dicembre 2004, n. 1-2