Le acrobate
 
Immagine precedenteImmagine successiva

«...è vero che ne Le acrobate si parla di una magia, una magia che si ricollega a qualcosa di rituale, a una memoria, a qualcosa che abbiamo perso o stiamo perdendo, e che è rivista, rivisitata, ricercata e forse ritrovata sotto la quotidianità che ci occlude un po' la vista, e che ritrova inevitabilmente una sua magia. Come se ci si soffermasse a guardare un quotidiano che in fondo può nascondere ancora delle piccole magie, che però non si colgono più tanto, mentre una volta si era più attenti nel decifrarle...»



Bollettino '900 - Electronic Newsletter of '900 Italian Literature - © 2001

Dicembre 2001, n. 2