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          BOLLETTINO '900 - Segnalazioni / B, aprile 1999             Successivo

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Loredana Chines
*Talking to the text: marginalia from papyri to print*
Erice, 26 settembre-3 ottobre 1998

Tutto cio' che e' "ai margini" puo' avere un forte valore contestativo ed
esercitare un intenso potere critico - quando addirittura non sovversivo -
rispetto a cio' che e' centrale e dominante. Con tale suggestiva e
polisemica riflessione, che si addice tanto ai fenomeni della vita
sociale quanto al rapporto tra testo e postilla, tra pagina piena e
appunti marginali, Guglielmo Cavallo apriva il Convegno dal titolo
*Talking to the text: marginalia from papyri to print*, ospitato tra il 26
settembre al 3 ottobre 1998 dal Centro di Studi Ettore Majorana, nella
splendida cornice di Erice. La grande sensibilita' culturale di celebri
studiosi della filologia umanistica come il gia' menzionato Cavallo, e gli
altri due organizzatori del Convegno, Silvia Rizzo (Universita' di Roma,
La Sapienza) e Vincenzo Fera (Universita' di Messina) ha fatto si' che
emergesse un quadro estremamente ricco e composito dei "nodi" culturali e
dei problemi esegetici che si accompagnano al complesso rapporto sempre
interattivo, sottoposto a mutabili gerarchie tra testo e note marginali.
Questo rapporto puo' essere indagato in una preciso spazio materiale, come
quello della pagina di un manoscritto o di un'opera stampa, in cui tra lo
specchio di scrittura (il testo della pagina) e le note ai margini
possono esistere relazioni eterogenee. Del resto la tipologia stessa delle
postille si presenta estremamente variegata, configurandosi ora come
"anarchico" e "occasionale" intervento del lettore (e' il caso degli
annotatori "privati"), ora come corredo di commento sistematico, previsto
fin dall'origine e inserito in uno spazio preorganizzato. In questo caso
la glossa puo' configurarsi spesso come "serva" che si fa "padrona" (cosi'
recitava il suggestivo titolo dell'intervento di Marilena Maniaci),
imponendo precise direttive nelle suddivisioni geometriche della pagina,
non prive di piu' profonde conseguenze ermeneutiche. Ma il rapporto tra
testo e postilla non e' stato solo indagato nella dimensione paleografica
e "materiale", nello spazio circoscritto della singola pagina, ma anche in
relazione ad ambiti geografici, cronologici e culturali di estrema
varieta' e di grande ricchezza. Gabriella Messeri Savorelli ha illustrato
come nei papiri si passi progressivamente (tra il secolo II I a. C. e i
secc. V-VI d. C.) dal commentario a forma di rotolo separato al libro che
presenta nella stessa pagina testo e commento; la studiosa ha mostrato i
motivi dell'anonimato dei commenti papiracei (lo stato di conservazione,
spesso privo degli incipit e degli explicit, ma anche la natura
scolastica, contingente e occasionale, di alcuni commenti in cui
volontariamente non si menziona l'autore) e la netta prevalenza dei
commenti ai testi poetici su quelli alle opere in prosa. Alle modalita'
postillatorie della cultura bizantina ci ha condotto l'intervento di
Carlo Maria Mazzucchi, attento a cogliere le gustose annotazioni
soggettive e 'attualizzanti' di alcuni esegeti, mentre all'attivita'
esegetica degli umanisti greci e grecisti (Emanuele Crisolora , Teodoro
Gaza, Giano Lascaris, e altri) si sono rivolti i contributi di Anna
Pontani e di Antonio Rollo. Altri interventi sono stati finalizzati
all'esame della tradizione di commenti specifici su singoli autori o
opere, come quello di Robert Black (sulle glosse al De consolatione
philosophiae di Boezio nei commenti scolastici italiani tra medioevo e
rinascimento) e di Claudia Villa, attenta a cogliere come nei marginalia
dei manoscritti di Giovenale si insedino - in epoca tardoantica e
medievale - vari sistemi linguistici diversi dal latino (ad esempio glosse
in antico tedesco, o altri volgari neolatini) e vari stili, spesso
ammiccanti al registro comico e popolare. Sulle forme di sapere non
specificamente 'letterarie' (dalla filosofia al diritto) a cui si possono
accompagnare le note marginali si sono soffermati i contributi di
Sebastiano Gentile e di Mario Ascheri. Il primo rivolto ad indagare
l'importanza fondamentale dell'esame dei *marginalia* ai testi platonici
- a partire dalle note dello stesso Petrarca, seguito dal Salutati - per
comprendere le modalita' e i caratteri di diffusione del platonismo
umanistico; il secondo finalizzato all'analisi della glossa giuridica di
particolare interesse, in quanto archetipo formale e metodologico (con
Irnerio e Accursio) della glossa commentaria umanistica. Sulla "postilla
d'autore" (il cui precedente piu' illustre e' senza dubbio quello
petrarchesco) si sono concentrati gli interventi di Francesco Lo Monaco
(che ha seguito gli intricati itinerari degli apografi di postillati
polizianeschi) di Giuseppe Frasso (che ha mostrato tre esempi sull'uso
dei *marginalia* : Bembo, Parrasio, Guevara), di Ottavio Besomi (a cui si
devono preziose osservazioni su un postillato galileiano nella Biblioteca
del Seminario di Padova) e di due giovani studiosi padovani, Gian Marco
Pellizzari e Franco Tomasi, che hanno rivolto la loro attenzione ai
postillati tassiani. Quest'ultimo contributo, supportato da una
dimostrazione pratica nell'aula informatica del Centro Majorana, e' stato
ricco di innovativi suggerimenti metodologici che coniugano lo studio
filologico con gli strumenti informatici. E' stato infatti mostrato in
quella occasione un esempio di un lavoro ipertestuale in fieri, dove la
postilla tassiana viene messa in relazione visiva e interattiva non solo
con loci similes e con altri passi e altri aspetti dell'opera dell'autore
con cui abbia qualche forma di rapporto o di dipendenza, ma anche con un
ampio apparato di fonti intertestuali e di riferimenti critici e
bibliografici. Non e' inoltre mancato chi, nel corso di questo seminario,
si e' preoccupato di ricostruire, con paziente e doviziosa abilita'
filologica, la fisonomia culturale di realta' culturali e geografiche
periferiche (ma non per questo meno rilevanti) non ancora esplorate, come
Mirella Ferrari che si e' soffermata sui copisti, i compilatori e i
postillatori della comunita' di Ivrea fra i secoli VIII e XI. Uno spaccato
culturale e sociologico di grande suggestione ha offerto l'affascinante
contributo di Michele Feo, che ha seguito le fila avventurose d i un Livio
postillato durante la rivoluzione francese. Molti altri sono le voci che
si sono avvicendate nel corso di questo ricchissimo seminario, talvolta di
grandi studiosi, come Albinia C. De La Mare, Michael D. Reev e altri,
talvolta di giovani e giovanissimi meno noti, ma latori di non meno
preziosi contributi, tutti parimenti animati dall'esigenza di quel
continuo dialogo e di quel fertile confronto da cui nascono la ricerca
vera e il conseguimento di nuovi orizzonti di conoscenza.

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Bollettino '900 - Electronic Newsletter of '900 Italian Literature
versione e-mail - SEGNALAZIONI / B, aprile 1999. Anno V, 2.
Editor: Federico Pellizzi; Redazione: Daniela Baroncini, Eleonora Conti,
Silvia Dall'Olio, Stefania Filippi, Anna Frabetti, Elisa Soverini;
Dipartimento di Italianistica dell'Universita' di Bologna, Via Zamboni 32,
40126 Bologna, Italy, Fax +39 051 2098555; tel. +39 051 2098595/334294.
Reg. Trib. di Bologna n. 6436 del 19 aprile 1995 - ISSN 1124-1578

URL: http://www.comune.bologna.it/iperbole/boll900/
         http://www.unibo.it/boll900/
         http://www.brown.edu/Departments/Italian_Studies/boll900/

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