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          BOLLETTINO '900 - Segnalazioni / A, aprile 2003             Successivo

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SOMMARIO:

- Anna Frabetti
Sul convegno "Roland Barthes ou la traversee des signes"
Paris, 17 et 18 gennaio 2003, Centre Georges Pompidou

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Anna Frabetti
Sul convegno "Roland Barthes ou la traversee des signes"
Paris, 17 et 18 gennaio 2003, Centre Georges Pompidou

A piu' di vent'anni dalla morte, il Centro Pompidou di
Parigi ha organizzato un convegno in due giornate
dedicato ai diversi aspetti della multiforme attivita'
di Roland Barthes. Il Centro ha organizzato inoltre
alcuni incontri preliminari al convegno ("Autour des
*Fragments d'un discours amoureux*", il 9 dicembre;
"Roland Barthes: un regard sur la peinture", il 16
dicembre; "Roland Barthes: la passion de la scene",
il 13 gennaio), oltre ad una mostra, in corso dal
26 novembre al 10 marzo prossimo.
Al convegno, ideato da Anne-Sophie Chazaud e Francoise
Gaillard, hanno partecipato studiosi di generazioni e
formazione diversa, tra cui alcuni ex-allievi del
semiologo. La prima giornata di studi e' stata dedicata
all'esperienza strutturalista di Barthes e alla sua
attivita' di linguista. Di particolare interesse e
vivacita' gli interventi di Francois Dosse e Catherine
Kerbrat-Orecchioni. Dosse, gia' autore di una *Histoire
du structuralisme*, ha cercato, a quarant'anni dalla
pubblicazione de *L'activité structuraliste*, di
ridisegnato il contesto culturale nel quale si inscrive
l'avventura strutturalista di Barthes, contesto
caratterizzato in Francia dallo sviluppo delle scienze
sociali e dalla loro affermazione nell'accademia
francese, dalla riscoperta della linguistica
saussuriana, attraverso Greimas e Levi-Strauss, ma
anche dalla fine del mito della cultura europeocentrica.
La Kerbrat-Orecchioni, prendendo le mosse dagli
*Elements de semiologie* del 1964, ha ricostruito
l'approccio barthesiano alla linguistica, approccio
strumentale, in senso positivo, ma sempre
prioritariamente letterario. Due tavole rotonde hanno
poi affrontato, in prima istanza,la "questione
semiologica" da diversi punti di osservazione,
ridiscutendo, in modo talora polemico (Andre' Rouille',
per esempio, ha insistito negativamente sul "culto
del referente" nei saggi sulla fotografia di Barthes),
l'attualita' di alcuni testi barthesiani, da *Le
systeme de la mode* fino a *La chambre claire*; in
seconda istanza, l'analisi dei testi di critica
letteraria ed in particolare sul genere romanzesco.

La seconda giornata del convegno ha avuto come oggetto
la questione della modernità nelle opere di Barthes,
ma anche della modernita' delle opere di Barthes, in
rapporto alla loro ricezione all'estero (in particolare
nel mondo anglosassone) ed alle prospettive ed eredita'
che esse hanno lasciato e di cui sono depositari i
lettori contemporanei. Se la questione della militanza
risulta centrale nell'opera di Barthes, soprattutto in
quanto militanza della scrittura e della cultura, il
suo rapporto con il teatro di Brecht e con il Theatre
National Populaire di Jean Vilar sono stati ricordati
come momenti essenziali della sua riflessione - come
ha ricordato ampiamente Tom Bishop.
Una delle finalita' dichiarate del convegno era di
ridiscutere Barthes in modo non agiografico ne' tantomeno
facilmente nostalgico: in questo senso, l'intervento
di Thomas Clerc e' parso particolarmente ricco di
proposte di rilettura: all'immagine di un Barthes dandy
malinconico, ora difeso come iconoclasta ora criticato
o dimenticato a priori, andrebbe opposta oggi quella del
critico dei valori tradizionali, dell'eclettico
superatore delle teorie consolidate (in cui l'eclettismo
come piacere si oppone alla doxa), infine del lettore
bachtiniano malgre' lui, che attraverso l'ossessione
del linguaggio ha aperto - prima di altri - le frontiere
fra le diverse arti ed i diversi generi letterari. Da
questa contraddittoria ricchezza deriva, ancora oggi,
la fecondita' dell'eredita' barthesiana, ancora in fieri.

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©Bollettino '900 - versione e-mail
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Segnalazioni/ A, aprile 2003. Anno IX, 2.

Direttore: Federico Pellizzi
Redazione: Michela Aveta, Eleonora Conti, Stefania
Filippi, Anna Frabetti, Valentina Gabusi, Saverio Voci.

Dipartimento di Italianistica
dell'Universita' di Bologna,
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