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Note:


1  L. Canali e G. Cavallo, Graffiti Latini, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 1998, p. 276.

2  Per una introduzione alla storia dei graffiti e del graffittismo in Italia, e per una più chiara interpretazione di questo stesso lavoro, I. Calvino, Collezione di Sabbia, la città scritta epigrafi e graffiti, Milano, Mondadori, 1994.

3  Siano essi, a questo punto, pubblicazioni in formato digitale o cartaceo che rientrino in qualsiasi circuito editoriale, siano presenti in periodici o costituiscano un libro o un articolo presente su un blog.

4  F. Terzago, The spread of Street-Art in the South of China. Reflecting about the first generation of Chinese that is subjected to the cultural processes of globalization, intervento alla conferenza «New Urban Languages» del 19 giugno 2013, Politecnico di Milano (in pubblicazione) http://www.newurbanlanguages.eu/.

5  È il caso di Ferruccio Brugnaro, poeta minore della stagione Beat italiana. F. Brugnaro La mia poesia nasce come rivolta, AudioLibro (durata 79’ 02’’) Bologna, BOHUMIL Edizioni, 2008.

6  Con l'espressione verbo a valenza 0, nella grammatica valenziale di Lucien Tesnière (1893-1954), ci si riferisce a quel verbo che non necessita di ulteriori argomenti - soggetto, oggetto diretto o indiretto - affinché il suo valore semantico sia completo, esempio per la lingua italiana è: "piove". Sì può considerare "piove", di conseguenza, una frase grammaticale. Ne consegue che un verbo monovalente avrà bisogno di un solo argomento es.: "Luca corre". L. Tesnière, Elementi di sintassi strutturale, a cura di G. Proverbio e A. Trocini, Torino, Rosenberg & Sellier, 2001.

7  La funzione poetica, come le altre cinque che contraddistinguono la teoria linguistica di Roman Jakobson, possono essere considerate competenze passive di ogni parlante, proponendo un semplice sillogismo possiamo dunque affermare che emettere messaggi nel quale si verifichi la funzione poetica è qualcosa che ci dovremmo aspettare da qualsiasi parlante, una competenza attiva, cosa ben diversa è far corrispondere, dal punto di vista critico, a uno di questi insiemi di parole lo status di poesia – ogni essere umano è di per sé capace di costruire messaggi poetici, che questi poi si possano ritenere dal punto di vista critico valide poesie non è argomento di studio della Linguistica.

8  «la nozione di gruppo sociale si limita a designare compartimentazioni [...] presuppone un componente geografico, la condivisione dello stazionamento in un dato territorio per lo più limitato, e quindi l'esistenza di collegamenti diretti (effettivi o almeno virtuali) tra i membri (presuppone cioè la condivisione di reti comunicativa). Gruppo implica inoltre la comunanza di aspettative ed esperienze [...]. L'affiliazione a un gruppo costituisce un importante punto per gli individui nella società, ed è naturalmente un potente fattore di orientamento linguistico. La lingua è un importante simbolo dell'identità di gruppo». G. Berruto, Fondamenti di Sociolinguistica, Bari, Editori Laterza, 2011, pp. 81-82.

9  Dal momento in cui veniamo al mondo a quello in cui lasciamo le nostre spoglie mortali siamo immersi in un raffinato insieme di stimoli persuasivi, è la pubblicità – vi sono luoghi della terra dove ciò, fino a pochi anni fa, non accadeva; o dove la pubblicità assumeva la forma specifica della propaganda, è il caso della Cina. È, tuttavia, il mondo capitalistico che ha fatto della pubblicità, del marketing, uno dei suoi codici espressivi più rappresentativi. Al pari della celebrazione dell'ideologia, in quelli che furono i regimi che caratterizzarono il Novecento, la pubblicità assume nella nostra società l'importante funzione di stimolare i consumi dell'uomo metropolitano. Quel mondo dove gli individui si rapportano tra loro come «se fossero dei numeri ed interessano solo per il loro rendimento oggettivamente calcolabile». G.Simmel, Le metropoli e la vita dello spirito, Roma, Armando Editore, 1995, p. 38.

10  O quantomeno alcuni degli strumenti dei quali essa stessa si avvale, come un'affissione.

11  Secondo Benjamin l'opera d'arte nell'epoca della riproducibilità tecnica ha perduto - è il caso della fotografia, del fumetto, della litografia, in genere delle opere di illustrazione prodotte in serie - ciò che, fino all'età romantica l'ha contraddistinta, l'aura – dove il valore proprio di un dipinto corrispondeva alla sua unicità. La massificazione dell'arte risponde a quel moto di 'avvicinamento', proprio del mondo industrializzato, dove ogni bene deve poter essere reperito dal consumatore e risponde, di conseguenza, a una logica mercantile. È questo, secondo Benjamin, che ha comportato il dissolversi dell'aura «Che cos’è, propriamente, l’aura? Un singolare intreccio di spazio e di tempo: l’apparizione unica di una lontananza, per quanto questa possa essere vicina. Seguire placidamente, in un pomeriggio d’estate, una catena di monti all’orizzonte oppure un ramo che getta la sua ombra su colui che si riposa – ciò significa respirare l’aura di quelle montagne, di quel ramo. Sulla base di questa descrizione è facile comprendere il condizionamento sociale dell’attuale decadenza dell’aura. Essa si fonda su due circostanze, entrambe connesse con la crescente importanza delle masse e la crescente intensità dei loro movimenti. E cioè: «portarsi più vicino» le cose è per le masse attuali un’esigenza vivissima, quanto la tendenza al superamento dell’unicità di qualunque dato mediante la ricezione della sua riproduzione». W. Benjamin, L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, trad. it. di E. Filippini, introduzione di C. Cases, nota di P. Pullega, Torino, Einaudi, 2000, p.70.

12  Ivi, p. 22.

13  Il ragionamento di Benjamin, riportato nella nota precedente, può essere a mio avviso applicato alle recenti teorizzazioni di Nicolas Bourriaud, infatti, la sua "arte relazionale" è caratterizzata dal fatto di non poter essere riprodotta. Presupposto dell'arte relazionale è che a essa sia connessa una qualche cifra esperienziale effimera, effimera perché la sua durata sarà limitata nel tempo. Arte relazionale è un singolo momento di condivisione, un momento nel quale pubblico e artista si fondono e diventano un tutt'uno, così si dà vita a quell'opera d'arte che è, parimenti, opera sociale. Essa, l'opera d'arte, esiste solo nelle circostanze in cui è in essere una specifica relazione tra individui, esiste solo in un luogo (fisico o virtuale) che, per un determinato periodo di tempo, è preposto alla funzione artistica, al pari della funzione religiosa. N. Bourriaud, Estetica relazionale, Milano, Postmedia, 2010.

14  «Il sindacato ha riconosciuto l'importanza particolare del cartellone e della grafica pubblicitaria che è tutt'uno, in quanto mentre per ogni altra specie d'arte non è possibile individuare come categoria il committente, per essa invece lo si può». A. Maraini, Prefazione, I mostra del cartellone e della grafica pubblicitaria, Milano, 1936, p. 7, in A. Villaria (a cura di) L'arte della Pubblicità, il manifesto italiano e le avanguardie, Milano, SilvanaEditoriale, 2008, pp. 11-12.

15  Ibid.

16  Ibid.

17  A. Pratkanis, E. Aronson, L'età della propaganda. Usi e abusi quotidiani della persuasione, Bologna, Il Mulino, 2003.

18  Per esempio tutte quelle opere di letteratura ambientate nel popolare universo dei giochi di ruolo di Dungeons & Dragons o, per quanto concerne la saga cinematografica di Star Wars, i videogiochi e i romanzi che approfondiscono la storia dei luoghi e dei personaggi presenti in quelle pellicole.

19  Anche se si dovesse esprimere la funzione di "pubblicità per la pubblicità", il rapporto che legherà questi due funtivi sarà di determinazione, giacché uno dei due interpreterà il ruolo di prodotto.

20  Le scarpe Nike potrebbero esistere anche senza quell'apparato pubblicitario che le ha rese uno status symbol: certo non sarebbero uno degli elementi che contraddistinguono l'immaginario popolare a noi noto, al pari di altri brand come All Star – lo scopo di questa ricerca non è determinare gli effetti che la pubblicità ha nella promozione di un prodotto quanto di cercare di comprendere se vi sia una relazione di mimesi (conscia e inconscia), tra i codici espressivi adottati dal poeta di strada e quelli propri della pubblicità.

21  «Chiameremo funzione una dipendenza che adempie le condizioni per un'analisi. Così diciamo che c'è una funzione tra una classe e i suoi componenti (una catena e le sue parti, o un paradigma e i suoi membri) e fra i componenti (parti o membri) reciprocamente. Chiameremo funtivi di una funzione i suoi terminali, intendendo con funtivo un oggetto che ha una funzione rispetto ad altri oggetti. [...] Con costante intenderemo un funtivo la cui presenza è una condizione necessaria per la presenza del funtivo rispetto al quale esso ha funzione; con variabile intenderemo un funtivo la cui presenza non è una condizione necessaria per la presenza del funtivo rispetto a cui esso ha funzione.» L. Hjelmslev, I fondamenti della teoria del linguaggio, Torino, Einaudi, 1968, pp. 37-38.

22  Prodotto "materiale" o "immateriale", con particolare riferimento a A. Gorz, L'immateriale. Conoscenza, valore e capitale, Torino, Bollati Boringhieri, 2003.

23  S. Borghini, L. M. Visconti, L. Anderson, F. Sherry, Jr., Symbiotic Postures of Commercial Advertisingand Street Art in «Journal of Advertising», vol 39, no 3 (Fall 2010), p. 113.

24  Quell'insieme di riflessioni che vogliono costituire il superamento del pensiero postfordista, insieme di riflessioni il cui oggetto di studio è il rapporto tra le nuove forme assunte dal capitale e il sapere. Necessità evidenziata da alcuni teorici del capitalismo cognitivo (Toni Negri), è preservare le istituzioni del Welfare dai processi di privatizzazione oggi in atto, in quanto esse (le istituzioni) rappresenterebbero, in una logica biopolitica, un baluardo di democraticità (pensiero espresso anche da N. Chomsky): «La crescita in potenza della dimensione cognitiva del lavoro corrisponde all'affermazione di una nuova egemonia delle conoscenze mobilizzate dal lavoro; in rapporto ai saperi incorporati nel capitale fisso e nell'organizzazione manageriale delle imprese. [...] La conoscenza è sempre più collettivamente condivisa»; «[...] per il capitale cognitivo il controllo biopolitico e la colonizzazione mercantile delle istituzioni del Welfare» rivestono un ruolo strategico. «Sanità, educazione, formazione e cultura non rappresentano solamente una parte crescente della produzione, ma più ancora esse formano i modi di vita. Ed è qui che si apre il terreno di un conflitto centrale fra le strategie neoliberali di privatizzazione del comune ed i progetti di riappropriazione democratica dell'istituzione del Welfare». T. Negri, C. Vercellone, Il rapporto capitale/lavoro nel capitalismo cognitivo, in «Posse» ottobre 2007, pp. 46-56. Reperibile online:http://halshs.archives- ouvertes.fr/view_by_stamp.php?&halsid=3351bkf3q6t6lhu02hffubjdh1&label=SHS&langue=fr&action_todo=view &id=halshs-00264147&version=1&view=extended_view.

25  I. Calvino, Collezione di Sabbia, la città scritta epigrafi e graffiti, Milano, Mondadori, 1994.

26  Quantomeno dall'invenzione e diffusione della stampa in poi.

27  «Un insieme di persone, di estensione indeterminata, che condividano l'accesso a un insieme di varietà di lingua e che siano unite da una qualche forma di aggregazione socio-politica». G. Berruto, Fondamenti di Sociolinguistica, cit., pp. 81-82.

28  «Ciò che individua una varietà di lingua è il co-occorrere, il presentarsi assieme, di certi elementi, forme e tratti di un sistema linguistico e di certe proprietà del contesto d'uso». Ibid.

29  A. Pratkanis, E. Aronson, L'eta della propaganda, usi e abusi quotidiani della persuasione, Bologna, Il Mulino, 2003.

30  P. Pasolini, Nuove questioni linguistiche, in «Rinascita», Roma, dicembre 1964.

31  Ovvero di quello che è stato il periodo postbellico di ricostruzione.

32  J.F. Lyotard, The Postmodern condition, Manchester, Manchester University Press, 1984 p. 15.

33  Pensiamo all'importanza che ha l'inglese nel ricoprire il ruolo di lingua franca, o ai fenomeni che contraddistinguono a basso livello le varietà dell'italiano neo-standard, pensiamo a quelle pratiche comunicative efficaci i cui aspetti estetici e stilistici sono oramai quasi del tutto subordinati allo schietto passaggio, tra emittente e ricevente, di informazioni il più possibile snelle, razionali e inequivocabili. Esempio a noi vicino, sebbene manifesti un maggior grado di libertà nei confronti di discipline più dure, è la stessa scrittura scientifica in ambito umanistico.

34  Altre realtà italiane attive nella poesia di strada sono il writer OPIEMME – la cui esperienza artistica presenta forti analogie con la Concrete Poetry – (http://www.opiemme.com/about/) e MEP di Firenze, movimento per l'emancipazione della poesia (http://mep.netsons.org/beta/statuto).

35  All’URL http://www.i-v-a-n.net/

36  F. (Shadrack) Magnocavallo (traduzione e cura di), testi di PHASE TWO, SPON, SKI 168, COCO144, LEE 163d, THE II CRUSHER, DUKE, VULCAN, ME 2, LTD I, DOME, DERO, SAK, DEZ, DAZE, Style: Writing from the underground, (R)evolutions of Aerosol Linguistics, Viterbo, Nuovi Equilibri, 2003.

37  «Saturating trains/other places abundantly with ones name», in questo caso con un breve componimento poetico. Ibid.

38  S. Borghini, L. M. Visconti, L. Anderson, F. Sherry, Jr., Symbiotic Postures of Commercial Advertisingand Street Art, cit., p. 113.

39  H5N1, Gruppo H5N1, poesia d'amuro; quarta di copertina, Pavia, Edizioni OPM, 2008.

40  S. Culurgione, Quelli che la notte incollano poesie, in «La Repubblica», sez. Milano, 12 gennaio 2010. Disponibile online: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/01/12/h5n1- quelli-che-la-notte-incollano-poesie.html

41  Milano, Piacenza, Brescia, Pisa, Bologna, Vimercate, Como, Roma, Alba, Vercelli, Potenza, Oslo, Dublino, Crema, Firenze, Sondrio, Barcellona e Lisbona.

42  In queste pagine non approfondirò la produzione poetica di questo collettivo, una collezione esaustiva ne è la pubblicazione: H5N1, Gruppo H5N1, poesia d'amuro, Pavia, Edizioni OPM, 2008 p. 26.

43  Evidenti sono talune ingenuità compositive, come il ricorrere a un'espressione abusata quale "sguardi grigi" Ivi, p. 28.

44  Ivi, p. 9 (Tiresia).

45  Ivi, p. 3.

46  Ivi, p. 24.

47  Ivi, p. 62.

48  Ivi, p. 64.

49  N. Balestrini, A. Giuliani, Gruppo 63, L'Antologia, Testo&Immagini, ControSegni, Riva Presso Chieri (Torino) Febbraio 2002. È emblematica, sotto questo punto di vista, l'opera di Eugenio Miccini.

50  Vedi: http://www.accionpoetica.com/.

51  F. Brugnaro La mia poesia nasce come rivolta, cit.

52  A questo proposito deve essere citato Piero Fassino che, al congresso fondativo del Partito Democratico, citerà proprio una delle poesie/slogan di Ivan: «il futuro non è più quello di una volta». A. Cazzullo, Fassino: nel Pd vorrei Ciampi, in «Corriere della Sera», 19 Aprile 2007, consultabile online: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/04_Aprile/19/cazzullo_fassino_partito_democratico.shtml.

53  Nella mostra «Poesia Viva», a cura di Jacopo Perfetti, Milano, 13 febbraio 15 marzo 2009, Spazio Oberdan.

54  V. Sgarbi, Atomo, A. Riva, I graffiti del Leoncavallo, Milano, 2006, Skira.A. Riva, Street Art Sweet Art, dalla cultura hip hop alla generazione pop up, Milano, Skira, 2007;. J. Perfetti, Ivan, poesia viva; Milano, Skira, 2009, (per la personale di Ivan allo spazio Oberdan); D. Perfetti, Street Art Village, rigenerazione estetica, Milano, Skira, 2009.

55  Mostra collettiva curata da A. Riva per il Padiglione di Arte Contemporanea di Milano, Street Art Sweet Art. Vedi A. Riva, Street Art Sweet Art, dalla cultura hip hop alla generazione pop up, Milano, Skira, 2007.

56  «Poesia Viva» di Ivan Tresoldi, mostra a cura di Jacopo Perfetti, Milano, 13 febbraio 15 marzo 2009, Spazio Oberdan.

57  S. Borghini, L. M. Visconti, L. Anderson, F. Sherry, Jr., Symbiotic Postures of Commercial Advertisingand Street Art, cit.

58  Nella teoria del montaggio video a scopi pubblicitari e nel marketing 15 secondi sono considerati la soglia d'attenzione massina entro la quale è necessario catturare l'attenzione dell'interlocutore.

59  Ognuno di questi testi è liberamente accessibile sul sito di Ivan Tresoldi: http://www.i-v-a-n.net/.

60  Ibid.

61  Ibid.

62  Una poesia antiretorica, dalla semplice sintassi, fortemente comunicativa. Esempio tra tutti ne è il Porto sepolto, 1916, di Ungaretti.

63  M. Piva, Parigi e la poesia esposta, in Giovani voci poetiche dall’Europa contemporanea, Torino, «Hebenon», XIV, Quarta serie, 3-4, speciale Aprile-Novembre 2009, pp. 61-73.

64  C. Haven, "I do like a very quiet life," says Merwin, our new poet laureate, Stanford University «The Book Haven, Cynthia Haven's blog for the written word», 1 luglio 2010. http://bookhaven.stanford.edu/2010/07/i-do-like-a-very-quiet-life-says-merwin-our-new-poet-laureate/.

65  J. Brodskij, On grief and reason, New York, Farrar Straus and Giroux, 1995, p. 203.

66  R. Oliva, Muri di Versi: «Voglio arrivare al cuore», 12 febbraio 2009, Il Corriere della Sera. http://milano.corriere.it/milano/notizie/arte_e_cultura/09_febbraio_12/ivan_tresoldi_spazio_oberdan_installazioni_p arole-150993889066.shtml?fr=correlati.

67  E.J. Hobsbawm, La Fine della cultura, Milano, Rizzoli, 2013.

68  J.F. Lyotard, La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere, Milano, Feltrinelli, 2002.

69  Z. Bauman, Globalization: The Human Consequences, New York, Columbia University Press, 1998.

70  G. Scardi (a cura di), Paesaggio con figura. Arte, sfera pubblica, trasformazione sociale, Torino, Allemandi, 2011, p.53.

71  G. Simmel, Le metropoli e la vita dello spirito, Roma, Armando Editore, 1995.

72  Mutuo in queste pagine la concezione che Spengler ha di kultur, ovvero come quella stagione di una civiltà caratterizzata da impetuose forze generatrici, il periodo nel quale vengono definiti i topoi che saranno indagati, attraverso la storia, nel momento di declino, di zivilization. Siamo testimoni di una palingenesi e gli strumenti che abbiamo usato per interrogare il nostro passato non sono sufficienti a comprendere le incognite che ci troviamo dinnanzi. O. Spengler, Il tramonto dell'Occidente, trad. it. di J. Evola, Gravellona Toce, Longanesi, 2008.

73  Oggi è sempre più evidente la necessità di legare un brand a una "esperienza", l'esperienza è oggi concepita come oggetto di scambio, come prodotto a sé stante. J.B. Pine, G.H. Gilmore, L'economia nell'esperienza. Oltre il servizio. Milano, Etas, 2000.

74  A. Gramsci, I quaderni: Letteratura e vita nazionale, Roma, Editori riuniti, 1996, p. 83.

75  Per l'opera di Ivan Tresoldi esempio lampante è la sua produzione di Scaglie.

76  Con riferimento alla funzione poetica del linguaggio di Roman Jakobson.

77  Mao Tse-Tung in H.L. Boorman, Intervento alle discussioni su arte e letteratura in Yenan, maggio 1942 commentato in The Literary World of Mao Tse-tung, H.L. Boorman, «The China Quarterly», No. 13 (Gennaio - Marzo, 1963), pp. 15-38 Cambridge University Press on behalf of the School of Oriental and African Studies.


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Giugno-dicembre 2013, n. 1-2


 

 

 

 

 

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