Paola Lovisolo


di 38 anni, nata e residente a Torino.
ho iniziato a lavorare molto presto.
ho il diploma di terza media. poi, autodidatta.
ho sempre avuto, dall'adolescenza in poi, problemi a rapportarmi con la
famiglia e soprattutto con mio padre, fino al suicidio di quest'ultimo.

scrivo anche per ammansire i sensi di colpa per non essere riuscita a finire
i discorsi in sospeso con questa figura adorata e forse tradita... o è stato
lui a tradire me?

non ci sono ancora riuscita.

scrivo da molto tempo o meglio sono le parole che mi scrivono.
scrivere mi ha aiutato a galleggiare.

non sono molto brava a parlare di me.
la scrittura è sempre stata il mio ricovero, il mio letto, la mia insonnia.
forse me ne andrò declamando qualche delirio.
non posso fare a meno di scrivere, perché rischierei l'onda della follia
e della depressione o forse che quello che scrivo è già sintomo di depressione
e affini?
mah.
mi accusano di autoreferenzialismo, io sostengo fermamente questa accusa.
chi scrive è autoreferenziale nei cromosomi.
una volta m'incantavo, oggi non riesco più.
una volta sorridevo, oggi non più
una volta forse ero una donna, oggi mi è difficile racimolare la mia
femminilità.
amo le croste il dolore, crogiolarmi nel dolore. uso tutto come scudo e
come arma seduttiva.
ma la mia posizione non rende indietro nulla se non la morte intima e
l'alienazione
da ogni forma di sentimento.
esiste solo il mio dolore, cucinato e ricucinato nella stessa pentola.
un dolore sterile che non vuole essere concimato. una gabbia volontaria.
una stupida stupida espiazione di colpe che sa dio se esistono.



la mia scrittura

sono gracile che ho niente fame
se non di te di te mia scrittura mia
infame senza cibo infamante affamante
sovrabbondante stracciata bavosa come rene
stretto tra le dita mia scrittura mia infilata
mio culmine masturbatorio mia erezione
mia erezione cesoia ai lobi mio gracchio
senza armonia mia gola profusa in mille
giochi orali mia ibernazione sessuale mia
scomposta accentazione mia amante sfondata
per chilometri mio cuspide mia curvezza
mio fallo imbarazzante di quel che nulla resta mio.

 


Bollettino '900 - Electronic Newsletter of '900 Italian Literature - © 2003-2004

Dicembre 2003, n. 2